Il Consiglio Europeo ha adottato norme rivedute relative alle stanze di compensazione nel mercato unico.
Stanze di compensazione: la nuova normativa
Il nuovo quadro definisce le modalità di vigilanza futura delle stanze di compensazione dell’UE e dei paesi terzi, tenendo conto in particolare degli effetti della Brexit sul sistema finanziario europeo. Sarà attuato tramite una revisione del regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo (EMIR).
Le stanze di compensazione o controparti centrali (CCP) agevolano le operazioni su titoli e derivati centralizzando e uniformando tutte le fasi che precedono il pagamento. Assumono inoltre il rischio di controparte interponendosi tra il venditore e l’acquirente e garantendo così che l’operazione possa essere completata.
Attualmente le CCP stabilite e autorizzate nell’Unione Europea sono 16. Nel quadro delle disposizioni di equivalenza di cui al regolamento EMIR sono state riconosciute altre 33 CCP di paesi terzi, che possono così offrire i propri servizi nell’UE. Dopo la Brexit, le tre CCP con sede nel Regno Unito diventeranno di fatto CCP di paesi terzi.
Stanze di compensazione: lo scopo della riforma
La riforma ha l’obiettivo di rafforzare la vigilanza delle CCP per tenere conto della portata, della complessità e della dimensione transfrontaliera crescenti della compensazione in Europa. Introduce un meccanismo unico in seno all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per riunire le competenze in materia di vigilanza delle CCP e garantire una più stretta cooperazione tra le autorità di vigilanza e le banche centrali responsabili delle valute dell’UE.
A seguito della firma del testo a Strasburgo nella settimana del 21 ottobre, il regolamento dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 24 ottobre ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.