Torna l’ora solare. Questa notte, alle 3, porteremo le lancette degli orologi alle 2. Un rituale di autunno consolidato anche se, di tanto in tanto, si pensa di lasciare l’ora legale tutto l’anno. Mantenere le lancette avanti di un’ora, infatti, consente un risparmio energetico notevole (i dati lo confermano anche quest’anno) e mai come quest’anno ci sarebbe utile.
Torna l’ora solare
Il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa segue un criterio funzionale che è quello di utilizzare al meglio le ore di luce durante la giornata. Il ritorno all’ora solare ci consentirà, nella prima notte, di dormire un’ora in più; in seguito avremo più ore di luce al mattino mentre farà buio presto. L’ora solare, che scatta sempre l’ultimo weekend di ottobre, è abbandonata l’ultimo weekend di marzo. Quest’anno si fissa la notte tra il 29 e il 30 ottobre (in pratica tra poche ore) e si cambia la notte tra il 25 e il 26 marzo.
Ora legale tutta la vita?
Ogni anno in concomitanza con la fine di ottobre si discute sull’opportunità di lasciare l’ora legale tutto l’anno rinunciando alla consueta alternanza. Le motivazioni hanno origine diversa. I ritmi di vita odierni ci rendono più utile avere un maggior numero di ore di luce alla sera piuttosto che al mattino. In più il passaggio dai due sistemi, pur essendo limitato a un’ora, provoca sgradevoli sintomi da adattamento: mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, irritabilità e stanchezza.
Senza considerare che quell’ora in avanti porta un risparmio nei consumi energetici di non lieve entità. Un tema che, se gli scorsi anni era semplicemente da valutare, quest’anno si ripropone in tutta la sua urgenza. L’aumento del costo delle materie prime, soprattutto in campo energetico, ha innescato, come sappiamo, un rialzo dell’inflazione che, secondo l’Istat, a ottobre è quasi al 12%. In più, ad avvalorare la tesi dei pro ora legale sempre, ci sono i risultati dello studio di Terna sui 7 mesi di ora legale appena trascorsi.
Risparmio energetico
Secondo la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, da marzo a ottobre 2022, il sistema elettrico nazionale ha consumato 420 milioni di kWh in meno. Per comprendere la portata del fenomeno, si pensi che il numero equivale al fabbisogno energetico medio annuo di circa 150 famiglie. Tradotto in euro, l’Italia ha risparmiato 190 milioni di euro. Se si decidesse di lasciare l’ora legale tutto l’anno, stima sempre Terna, il risparmio aumenterebbe notevolmente considerando anche il continuo aumento dei prezzi: si potrebbe arrivare a un risparmio di 2 miliardi e mezzo di euro solo per il 2023. Ridurre i consumi energetici significa anche tagliare le emissioni di CO2 di 200.000 tonnellate. Cifra che è normalmente assorbita da 2 milioni di alberi.
In copertina foto di congerdesign da Pixabay