Se prima era un “sentore” oggi è una certezza. La stanchezza cronica, disturbo che in Italia accompagna circa duecentomila persone, sembrerebbe dipendere da alterazioni della flora intestinale. Questo, è quanto sostiene un gruppo di ricercatori della Cornell University (Ithaca).
Lo studio, pubblicato sulla rivista Microbiome sentenzia con solennità che la stanchezza cronica nasce dall’intestino e non dalla psiche umana.
Durante lo studio, sono state analizzate circa 48 persone e, in tutte quelle che mostravano sintomi della stanchezza cronica quali stanchezza protratta, difficoltà di concentrazione, dolori articolari, mal di gola, mal di testa farmacoresistenti, sono state dimostrate alterazioni del microbiota intestinale. L’analisi è stata effettuata attraverso il campionamento delle feci e alcuni semplici prelievi sanguigni.
Maureen Hanson, docente di genetica e biologia molecolare della Cornell University e prima firma della pubblicazione, sottolinea come il lavoro abbia dimostrato ciò che prima era una semplice ipotesi, ossia che l’affaticamento cronico dipende molte volte dall’alterazione della flora batterica intestinale. Tutte le implicazioni mediche devono ancora essere determinate in maniera precisa e puntuale ma questo primo passo serve già a poter escludere l’origine psicologica del disturbo sin ora data per scontata.
Lo studio si è occupato di sequenziare il DNA microbico attraverso i campioni di feci identificando diverse tipologie di batteri; fra le persone affette da stanchezza cronica è stata individuata una quota più bassa di microrganismi dotati di azione antinfiammatoria. Questo tipo di risposta è stata evidenziata anche da altri studi che ricercavano le possibili concause fra flora batterica intestinale e malattie infiammatorie croniche
Ciò che ancora non è molto chiaro è se le alterazioni della flora batterica siano una causa o un effetto della malattia ma gli esperti sono tutti d’accordo sul fatto che il legame non è trascurabile.
Tra le possibili cause della stanchezza cronica non sono da ignorare fattori alimentari, ambientali ed endocrini nonché altre alterazioni ormonali. La strada per avere una conoscenza perfetta della sindrome della stanchezza cronica è ancora lunga ma a piccoli passi sembrerebbe arrivare un po’ di chiarezza.