L’Unione europea si è espressa su un tema caldo che è quello delle “stablecoin“. Il Consiglio e la Commissione hanno, infatti, adottato la seguente dichiarazione:
“1. L’innovazione tecnologica può generare grandi benefici economici per il settore finanziario, promuovendo la concorrenza e l’inclusione finanziaria, ampliando la scelta dei consumatori, aumentando l’efficienza e consentendo risparmi sui costi per gli istituti finanziari e l’economia in generale.
2. Le cosiddette “stablecoin” possono offrire opportunità in termini di pagamenti rapidi e a basso costo, in particolare nelle transazioni transfrontaliere. Al tempo stesso tali regimi comportano molteplici sfide e rischi in relazione, ad esempio, alla protezione dei consumatori, alla tutela della vita privata, alla fiscalità, alla cibersicurezza e alla resilienza operativa, al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo, all’integrità dei mercati, alla governance e alla certezza del diritto. Nel caso delle iniziative in materia di “stablecoin” aventi la potenzialità di acquisire una dimensione mondiale, è prevedibile che tali problematiche si acuiscano e che emergano nuovi rischi potenziali per la sovranità monetaria, la politica monetaria, la sicurezza e l’efficienza dei sistemi di pagamento, la stabilità finanziaria e la concorrenza leale.
3. Come sottolineato nella recente relazione del gruppo di lavoro del G7 dedicato a tali questioni, i progetti e i regimi di “stablecoin” a livello mondiale non dovrebbero diventare operativi fintanto che non si affronterà adeguatamente l’insieme di tali rischi e preoccupazioni. Ribadiamo la nostra volontà di affrontare in modo appropriato le sfide poste da tali iniziative sulla base di un’intesa comune e di un approccio coordinato al livello dell’UE. Tali iniziative non dovrebbero compromettere l’assetto finanziario e monetario esistente, né la sovranità monetaria dell’Unione europea.
4. Occorre garantire chiarezza giuridica in merito allo status dei regimi di “stablecoin”. Alcuni recenti progetti su scala mondiale hanno fornito informazioni insufficienti sul modo in cui intendono gestire i rischi e svolgere la loro attività. Mancando informazioni adeguate è molto difficile giungere a conclusioni definitive riguardo a se e come si applichi l’attuale quadro normativo dell’UE. Le entità che intendono emettere “stablecoin” o svolgere altre attività che le riguardano nell’UE dovrebbero fornire con urgenza informazioni complete e adeguate per consentire una corretta valutazione sulla scorta delle norme vigenti applicabili.
5. Le sfide poste dalle “stablecoin globali” richiedono una risposta coordinata a livello mondiale. A causa dei rischi connessi, i regimi di “stablecoin” dovrebbero essere soggetti a quadri normativi e di sorveglianza chiari e proporzionati, che poggino su una solida base di conoscenze comprovate e su principi generali e applicabili a tutti i regimi in questione. In linea con la risposta globale, il Consiglio e la Commissione sono determinati ad agire rapidamente, in cooperazione con la BCE e con le autorità di vigilanza nazionali ed europee. Tale approccio dovrebbe includere la consultazione e lo sviluppo della base di conoscenze comprovate in vista dell’eventuale elaborazione di una nuova normativa che determini un approccio comune dell’UE in materia di cripto-attività, comprese le “stablecoin”. Mentre il Consiglio e la Commissione si sono impegnati a porre in essere un quadro che sfrutterà il potenziale che le cripto-attività potrebbero offrire, riconosciamo i rischi che ne potrebbero derivare. Il Consiglio e la Commissione sono disposti ad adottare tutte le misure necessarie per garantire norme adeguate in materia di protezione dei consumatori e condizioni monetarie e finanziarie ordinate. Tutte le opzioni vanno soppesate, comprese eventuali misure volte a prevenire l’emergere di rischi ingestibili da parte di alcuni tipi di “stablecoin” a livello mondiale.
6. Alla luce di quanto precede, il Consiglio e la Commissione dichiarano che nessun regime di “stablecoin” a livello mondiale dovrebbe diventare operativo nell’Unione europea fino a che le sfide e i rischi sul piano giuridico, normativo e di sorveglianza non siano stati adeguatamente individuati e affrontati.
7. L’emergere di iniziative in materia di “stablecoin” pone in evidenza l’importanza di continuare a migliorare i sistemi di pagamento al fine di soddisfare le aspettative del mercato e dei consumatori in termini di pagamenti comodi, rapidi, efficienti e poco onerosi, in particolare di quelli transfrontalieri. Anche se i sistemi di pagamento europei hanno già compiuto progressi significativi, gli operatori europei nel settore dei pagamenti, compresi i prestatori di servizi di pagamento, hanno anch’essi un ruolo fondamentale da svolgere a tale riguardo. Prendiamo atto del fatto che la BCE e altre banche centrali e autorità nazionali competenti esploreranno ulteriormente la trasformazione digitale in corso dei sistemi di pagamento e, in particolare, le conseguenze di iniziative quali le “stablecoin”. Accogliamo con favore il fatto che le banche centrali, in cooperazione con altre autorità pertinenti, continuano a valutare i costi e i benefici delle valute digitali delle banche centrali, nonché a collaborare con gli operatori europei nel settore dei pagamenti per quanto riguarda il ruolo del settore privato nel soddisfare le aspettative in materia di pagamenti transfrontalieri efficienti, veloci e poco onerosi.”