(Adnkronos) – Cadono i vertici politici e militari di Hamas e il governo Netanyahu può rivendicare dei risultati concreti a 300 giorni dalla strage del 7 ottobre che scatenò l’operazione a Gaza. Nel giro di poco più di 24 ore, infatti, in un raid attribuito a Israele è stato ucciso a Teheran il capo dell’ufficio politico del gruppo palestinese, Ismail Haniyeh, e le Idf hanno confermato l’uccisione in un bombardamento condotto il mese scorso del capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif.
“L’uccisione dell’omicida di massa Mohammed Deif – il ‘Bin Laden di Gaza’ – il 13 luglio 2024, è un passo cruciale verso lo sradicamento di Hamas come organizzazione militare e politica e verso il raggiungimento degli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati”, ha commentato soddisfatto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, che ha pubblicato un suo scatto sui social mentre traccia una X su una foto di Deif.
Insieme a lui, nello stesso raid mirato, era stato ucciso il comandante del Battaglione Khan Yunis di Hamas, Rafa’a Salameh, suo stretto collaboratore. L’8 marzo, invece, era stato inferto un altro duro colpo ad Hamas con l’eliminazione di Marwan Issa, considerato il numero tre del gruppo e il terzo più ricercato dai militari israeliani. Il 2 gennaio, infine, era stato ucciso a Beirut, nel quartiere di Dahieh – roccaforte di Hezbollah – il numero due di Hamas, il vice capo dell’ufficio politico, Saleh al-Arouri.
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