Occupanti abusivi di tutta Europa si sono riuniti a Dublino durante il weekend appena trascorso; workshop, musica, film, yoga e tante altre le attività che hanno animato quello che è stato l’incontro internazionale degli squatters, ovvero gli occupanti abusivi.
Ma chi sono questi squatters?
Beh sono persone che o per motivi economici o per scelte di vita occupano a scopi abitativi spazi abbandonati. Persone che dunque non sono ne proprietarie, nè affittuarie e neanche hanno intenzione di esserlo. Ma gli squatters non sono identificabili con una categoria di persone, c’è chi ha un lavoro e non riesce a pagarsi un affitto, o chi invece il lavoro non ce l’ha e allora deve trovare altre soluzioni per sopravvivere, e chi ancora in esso vede la protesta di una società che solo chiede diritti, case accessibili a tutti e la fine di un precariato ormai cronico.
E lo squatting è visto ormai come una risposta alla crisi economica che non si arresta, una risposta alla speculazione edilizia a cui con tanto fervore è stato dato seguito negli anni passati, di cui oggi rimane solo cemento e polvere. Solo in Irlanda ci sono 400 mila proprietà abbandonate, e in Italia? Ben 2 milioni. La cosa più triste è che molti di questi immobili non sono neanche stati completati, ma già si pensa ad abbatterli perchè riprendere lavori abbandonati anni or sono, non conviene.
Gli squatters sono il più delle volte legati agli Occupy Movement, ed è quello irlandese che infatti ha partecipato all’incontro. Li c’erano squatters provenienti da Italia, Francia, Germania, UK perchè tutto sommato le idee e i movimenti in questa vecchia Europa viaggiano, però, va detto, non c’è poi tanta coesione. Come infatti ha dichiarato lo storico Donal Fallon all’Irish Times «oggi non c’è una reale unità nel movimento di lotta per le case. L’ultimo significativo movimento in Irlanda fu l’Housing Action Committee che protestò contro le carenze abitative a Dublino nel 1960».
Ma fare squotting in Europa differisce molto, a seconda degli stati. La prima in assoluto ad aver iniziato questo movimento è proprio l’Inghilterra, ma anche lì le cose sono cambiate da quando Cameron nel 2012 ha varato la legge anti occupazione, con la quale 20 mila persone tra artisti, famiglie e singoli sono diventati occupanti abusivi.
In Italia invece l’occupazione di case sfitte è illegale, ma da sempre in diversi contesti è stata tollerata la presenza di centri sociali, presenti da nord a sud e negli ultimi anni anche il movimento di occupazioni abusive sta crescendo. In Irlanda invece gli squatters possono avvalersi dei diritti per occupanti abusivi se questi sono stati gli unici occupanti della proprietà per un periodo di 12 anni. Un periodo certo piuttosto lungo, durante il quale la polizia può sempre sgomberare. Già, in fondo è sempre meglio avere edifici vuoti fatiscenti di nessuna utilità.