Non si può definirla una novità, dopo due anni, ma certamente si può dichiararla un successo. Da quando, nel 2019, è arrivata in Italia, l’App Too Good To Go ha letteralmente spopolato. 4,9 milioni di persone coinvolte, 18.000 attività aderenti, più di 5 milioni di pasti salvati. Numeri che subiscono aggiornamenti continui e che oggi saranno senza dubbio obsoleti. Come funziona l’App che combatte lo spreco alimentare? A fine giornata, panetterie, pizzerie, o anche bar e pasticcerie aderenti, pubblicano sulla propria vetrina la disponibilità di prodotti invenduti. Prodotti che, invece di finire nell’immondizia, vanno a riempire le cosiddette “magic box”. Gli utenti possono prenotare le magic box (di cui non conoscono il contenuto nel dettaglio) e acquistarle a un prezzo eccezionale. To Good To Go, in realtà, non è solo un’App ma uno stile di vita che può essere adottato da ciascuno di noi: ce lo spiega Eugenio Sapora, Country Manager di Too Good To Go Italia.
Dottor Sapora, 4,9 milioni di persone coinvolte, 18.000 tra bar, ristoranti e supermercati aderenti, 5,2 milioni di pasti salvati a oggi in Italia. In quanto tempo avete raggiunto questo risultato?
Too Good To Go è arrivata in Italia nel marzo 2019, poco più di due anni e mezzo fa. Da quel momento la diffusione nel territorio è stata capillare: ad oggi, infatti, l’applicazione è arrivata in oltre 500 comuni, da nord a sud. In questi anni di attività, grazie all’aiuto di negozianti e utenti che si sono uniti nella lotta contro lo spreco alimentare salvando più di 5,2 milioni di pasti, siamo riusciti ad evitare l’emissione nell’ambiente di oltre 12.500.000 Kg di CO2e.
Qual è stata la reazione delle prime realtà che avete contattato?
In principio abbiamo riscontrato un iniziale scetticismo generale, soprattutto da parte di quei negozianti meno inclini a implementare i modelli attraverso l’uso della tecnologia. Nonostante questo, in pochissimo tempo Too Good To Go ha iniziato a raccogliere sempre più consensi, riuscendo a convincere sia gli esercenti commerciali, che hanno trovato uno strumento sicuro e flessibile per ridurre gli sprechi e ottenere un piccolo ricavo ulteriore dalla produzione che altrimenti sarebbe stata sprecata, sia i consumatori, cui è stato fornito un mezzo per unire il risparmio alla lotta contro lo spreco alimentare e il cambiamento climatico.
Esiste una relazione tra spreco alimentare e cambiamenti climatici. Ci spiega in che modo gettare via del cibo impatta sul nostro clima?
Ad oggi, più di un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato lungo la filiera agroalimentare con ripercussioni enormi sul piano sociale, economico e ambientale*. Sprecare il cibo equivale a sprecare tutte le risorse che sono state impiegate per produrlo, tra cui acqua, suolo, ed energia, riversando nell’atmosfera una grande quantità di gas effetto serra*. Lo spreco alimentare è infatti responsabile del 10% delle emissioni di gas effetto serra ogni anno. Peraltro, ridurre del 50-75% lo spreco alimentare entro il 2050 è stata identificata dal centro di ricerca Project Drawdown come una delle azioni chiave per mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2°C entro la fine del secolo, rallentando così gli effetti del cambiamento climatico su persone e ambiente**. Per questo stiamo lavorando in modo da coinvolgere quante più persone possibili e informare tutti su questa problematica, anche attraverso specifiche campagne di sensibilizzazione.
Too Good To Go non è una semplice App ma un movimento che vuole ispirare le persone in tutto il mondo. Quali sono i vostri progetti futuri?
In Italia sicuramente porteremo avanti il nostro lavoro di sensibilizzazione, fornendo a quante più persone possibili gli strumenti per contrastare con efficacia lo spreco alimentare e i cambiamenti climatici ad esso associati. Continueremo quindi a diffondere la nostra app e la nostra mission sul territorio italiano per cercare di rendere l’Italia un Paese a zero sprechi. Oltre a questo, daremo seguito ai progetti lanciati nel 2021, tra cui il “Patto contro lo Spreco Alimentare” e l’iniziativa delle “Etichette Consapevoli”, per fronteggiare lo spreco alimentare a 360° coinvolgendo tutti in questa lotta agli sprechi di cibo attraverso azioni concrete e attività di sensibilizzazione.