Da sempre gli sport, oltre che momenti di competizione e di spettacolo per gli appassionati, sono anche un ottimo veicolo di visibilità e un fruttuoso oggetto di investimento. Come è facile notare, in ogni grande competizione (in realtà, spesso anche in quelle minori) è possibile trovare varie tipologie di pubblicità, in varie forme. Che siano cartelloni cartacei, digitali, annunci audio o video… ce n’è per tutti i gusti.
Questo tipo di pubblicità soprattutto nelle competizioni maggiori è molto ambita dalle aziende, in quanto permette di raggiungere un numero notevolmente alto di spettatori. Immaginiamo ad esempio fenomeni mondiali come la Coppa del Mondo o il Super Bowl per il football americano: sono tutti eventi che registrano una audience pazzesca. Le aziende dunque cercano di approfittarne per lanciare e pubblicizzare i loro prodotti. Proprio per gli elevati livelli di pubblico e visibilità che questi eventi garantiscono, i costi per le pubblicità sono molto elevati. Inutile dire che in Italia a farla da padrone è il calcio.
Chi segue un qualsiasi sport ha di sicuro sentito parlare degli sponsor sportivi. Uno sponsor è una sorta di accordo di comunicazione che intercorre tra un’azienda (che vuole pubblicizzare un prodotto) ed una società sportiva. L’impresa che vuole pubblicizzare se stessa offrirà in cambio supporti finanziari, tecnologici o persino alimentari al fine di migliorare la qualità del gruppo che ha accettato il suddetto accordo.
La sponsorizzazione si rivela un tipo di pubblicità molto efficace: non solo si rivolge ad un target ben preciso (i tifosi), ma è un tipo di pubblicità semplice e non invasivo. Inoltre, diversamente da quanto accade in TV, non interrompe lo spettacolo. I più noti sponsor sportivi a livello internazionale sono senza alcun dubbio alcuni noti brand quali Adidas, Nike e Puma. Conosciutissimi, si “limitano” a stampare i loro marchi sulle divise dei giocatori o sui cartelli laterali a bordo campo. Un tipo di visibilità non invasivo, ma senza dubbio efficace.
In Italia, l’evento sportivo principale che attira l’interesse delle aziende per ottenere visibilità è il Campionato di serie A. Gli sponsor comunque non cercano soltanto collaborazioni con le società sportive, ,ma anche con le agenzie di scommesse sportive. Le analisi dei dati affermano che le sponsorizzazioni contribuiscono infatti anche alla diffusione delle scommesse calcistiche e sportive in generale.
Gli introiti che derivano dagli accordi sponsor nel campionato italiano vanno oltre i 130 milioni annui, e questo soltanto prendendo in considerazione i maggiori sponsor diretti, ovvero quelli che compaiono direttamente sulle maglie (vedi Nike, Adidas, Legea). Durante la serie A questi spazi pubblicitari sono molto ricercati, e garantiscono un ritorno di immagine e di guadagno senza pari. Lo sponsor del campionato stesso è la TIM, che da anche il nome all’evento sportivo stesso che è infatti denominato Serie A TIM.
A livello internazionale, il momento più atteso e ambito dai brand per acquistare un proprio spazio pubblicitario è finale del Super Bowl. Si tratta della punta massima degli eventi sportivi in America e registra oltre 100 milioni di spettatori (contando soltanto il popolo USA). Si stima che durante le pause di questo evento sportivo, gli annunci pubblicitari possono arrivare a toccare fino a un terzo della popolazione statunitense. Ottenere anche un piccolo spot durante questo lasso minuscolo di tempo è costosissimo: si stima che per 30 secondi di pubblicità, le aziende paghino oltre i 5 milioni. A questa occasione partecipano veramente vastissime aziende, come Pepsi, Pringles ed M&M’s, nonché di importanti imprese automobilistiche come Hyundai, Toyota, Mercedes e molti altri.
Un’importante parte delle sponsorizzazioni in generale è detenuta anche dalla Sony che grazie a TV, PlayStation ed altri dispositivi tecnologici raggiunge una fetta di mercato veramente vasta: dagli adulti, ai ragazzi. Non è facile infatti trovare all’interno di un qualsiasi evento sportivo l’assenza della casa nipponica.