Spopolamento piccoli comuni: un fenomeno del Novecento o anche dei giorni nostri? Le due guerre mondiali, i cambiamenti socio-economici vissuti dal nostro Paese nella seconda metà del Novecento hanno spinto migliaia di italiani a cercare migliori condizioni di vita lontani da casa, che sia al Nord Italia o all’estero. Gli anni Duemila non hanno rappresentato una novità sotto questo aspetto. Forse la pandemia ha suggerito nuove strade per riportare nuova vita a piccole realtà che hanno ancora tanto da offrire.
Le trasformazioni del Novecento
Il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni in Italia si è verificato principalmente a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, ma si è intensificato soprattutto a partire dagli anni ’80 e ’90. Durante questi anni, il Paese ha subito importanti trasformazioni sociali ed economiche che hanno portato alla migrazione di molte persone dalle zone rurali e montane verso le città e le aree industrializzate, in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Tuttavia, va sottolineato che il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni è un problema che continua ad essere presente ancora oggi.
Spopolamento piccoli comuni: l’emigrazione all’estero e la crisi dell’agricoltura
Lo spopolamento dei piccoli comuni italiani ha motivazioni molteplici. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia fu interessata da un vasto fenomeno migratorio verso l’estero. Gli italiani che decisero di emigrare provenivano soprattutto dalle zone rurali del Paese. L’agricoltura che era stata per molti anni l’attività principale di molti piccoli comuni, con il tempo diventò sempre meno redditizia. Questa crisi generò una seconda ondata di migrazione, stavolta anche interna. Molte persone si trasferirono dalla campagna in città.
Il Mezzogiorno d’Italia desertificato
In Italia lo spopolamento dei piccoli comuni ha colpito in modo particolare le regioni del Mezzogiorno e quelle interne del Paese. In particolare, le regioni più colpite dal fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni sono la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia. Tuttavia, va sottolineato che il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni è diffuso in tutto il territorio nazionale e colpisce anche alcune regioni del Centro-Nord, come ad esempio l’Appennino Tosco-Emiliano e le zone montane del Piemonte e della Lombardia.
Bisogna sottolineare anche un altro aspetto che non riguarda le trasformazioni sociali del secolo scorso ma la “conformazione” stessa dell’Italia. Nel nostro Paese, i piccoli comuni, quelli cioè con una popolazione fino a 5000 abitanti, sono 5.529 e rappresentano il 69,98% del numero totale dei comuni italiani.
I mutamenti del nuovo millennio non hanno invertito il trend ma rinvigorito. Riportare i giovani nei piccoli comuni dando loro occasioni di lavoro e nuove prospettive è la sfida del nostro tempo.
In copertina foto di Valter Cirillo da Pixabay