Reduce da un 2015 trionfale che l’ha portato in Giappone, Belgio, Germania e Svizzera, Bruno Bavota porterà le sue intime e calde melodie nella splendida location della Basilica di San Severo alla Sanità, tra dipinti di Luca Giordano e opere del 1600, per un connubio imperdibile tra Arte, Musica e Storia.
“Un concerto speciale nella mia città per chiudere in bellezza un anno che mi ha regalato tante emozioni e soddisfazioni. Vi porto un disco, Mediterraneo, che è per me un aggettivo prima che un viaggio interiore. Un disco che mi ha portato in Germania, Svizzera, Giappone, Belgio e a breve anche in Olanda, Francia e Russia, ma che possiede tutto il colore e il calore di Napoli”.
Con queste parole Bruno Bavota presenta lo speciale concerto del 26 dicembre nella cappella di San Antonio all’interno della Basilica di San Severo fuori le mura (Sanità). Un Luogo magico che custodisce opere di artisti come Luca Giordano, Francesco Fracanzano e Andrea Vaccaro, mentre lungo le pareti laterali ben 12 tele raccontano storie di Sant’Antonio.
Il connubio tra Arte, Musica e Storia è sottolineato dalla possibilità di visitare la stanza delle Catacombe di San Severo, dove poter ammirare il più antico ritratto di San Gennaro (IV sec. D.C.), le tele di De Matteis (1709), la splendida basilica del 1600 e i Sanità Music Studios di Apogeo Records.
Bruno Bavota è un pianista e compositore napoletano.
La sua è una storia da predestinato: l’amore per la musica arriva a 20 anni, quando scopre la chitarra mancina di suo fratello maggiore che lui, destro naturale, impara a suonare da autodidatta. Da quel momento la musica salva la sua vita, riempiendolo con un immenso e caldo abbraccio dal quale costantemente viene fuori l’eco delle più profonde emozioni del suo animo. Qualche anno dopo scopre il pianoforte, le cui corde sostituiscono naturalmente quelle del suo cuore, sprigionando il suo amore attraverso il mondo.
La sua carriera inizia nel 2010 con l’album “Il pozzo d’amor” un disco di piano solo intimo e delicato, registrato in una sola giornata. Tre anni più tardi, con l’uscita de “La casa sulla Luna” (Lizard), suo secondo album in studio, ottiene ottimo riscontro di critica, soprattutto internazionale, che lo porterà ad esibirsi presso la prestigiosa Royal Albert Hall di Londra. Nel Novembre del 2013, Bavota è l’unico artista italiano a partecipare al festival Iceland Airwaves. Ed è proprio in occasione del festival che presenta alcuni brani del suo ultimo lavoro “The secret of the Sea”, uscito per l’etichetta Irlandese Psychonavigation. “The secret of the Sea” rappresenta per Bavota un passo avanti verso la sperimentazione. Anche se il piano resta il cuore delle sue composizioni, il compositore partenopeo ha avvertito la necessità di dare qualcosa in più alla sua cifra stilistica. Al di là del suono degli 88 tasti, ora troviamo delay e riverberi. Nel 2015, dopo un tour Sold-out in Giappone, esce “Mediterraneo” per l’etichetta Russa “Dronavrim”. L’album, registrato al buio e in una sola giornata, riscuote unanimi opinioni favorevoli da pubblico e critica. Il suo nome è spesso accostato a quello di Ludovico Einaudi, come intensità compositiva e capacità di guidare l’ascoltatore nei luoghi dell’anima.