L’agenzia di rating Standard & Poor’s (S&P) ha confermato il rating BBB dell’Italia con outlook stabile. La decisione è stata annunciata il 20 ottobre 2023 e si basa su una serie di fattori, tra cui la solidità delle istituzioni italiane, la forza del settore privato e la resilienza dell’economia italiana alle crisi.
Tuttavia, S&P ha anche previsto un rallentamento della crescita economica italiana nel 2023 e nel 2024. L’agenzia stima che il Pil italiano crescerà dello 0,9% nel 2023, dello 0,7% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025. Il rallentamento è dovuto a una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inasprimento delle condizioni finanziarie.
S&P ha anche sottolineato che il consolidamento delle finanze pubbliche italiane sarà più graduale del previsto. L’agenzia stima che il deficit pubblico italiano si attesterà al 5,5% del Pil nel 2023 e al 3,7% del Pil nel 2024.
La conferma del rating di S&P per l’Italia
La conferma del rating BBB dell’Italia è un segnale positivo per l’economia italiana. Il rating BBB indica che l’Italia ha un buon merito creditizio e che è in grado di rimborsare i propri debiti.
S&P ha confermato il rating BBB dell’Italia sulla base di una serie di fattori, tra cui:
- La solidità delle istituzioni italiane, che si riflette in un sistema politico stabile e in un sistema giudiziario indipendente.
- La forza del settore privato italiano, che è caratterizzato da un’elevata produttività e da una forte propensione all’export.
- La resilienza dell’economia italiana alle crisi, che è stata dimostrata in passato dalla capacità dell’economia italiana di riprendersi rapidamente dalle recessioni.
Il rallentamento della crescita economica
S&P ha previsto un rallentamento della crescita economica italiana nel 2023 e nel 2024. L’agenzia stima che il Pil italiano crescerà dello 0,9% nel 2023, dello 0,7% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025. Il rallentamento è dovuto a una serie di fattori, tra cui:
- La guerra in Ucraina, che sta provocando un’interruzione delle catene di approvvigionamento e un aumento dell’inflazione.
- La crisi energetica, che sta aumentando i costi per le imprese e le famiglie.
- L’inasprimento delle condizioni finanziarie, che sta rendendo più costoso per le imprese e le famiglie ottenere prestiti.
Il consolidamento delle finanze pubbliche
S&P ha anche sottolineato che il consolidamento delle finanze pubbliche italiane sarà più graduale del previsto. L’agenzia stima che il deficit pubblico italiano si attesterà al 5,5% del Pil nel 2023 e al 3,7% del Pil nel 2024.
Il consolidamento delle finanze pubbliche è necessario per ridurre il debito pubblico italiano, che è uno dei più elevati tra i paesi dell’eurozona. Tuttavia, il rallentamento della crescita economica rende più difficile per il governo ridurre il deficit pubblico senza danneggiare l’economia.
I rischi per il rating
Il rating BBB dell’Italia è stabile, ma S&P ha sottolineato alcuni rischi che potrebbero portare a un declassamento del rating. Tra questi rischi figurano:
- Un ulteriore rallentamento della crescita economica italiana.
- Un deterioramento della situazione fiscale italiana.
- Un aumento dell’instabilità politica italiana.
Il governo italiano dovrà monitorare attentamente questi rischi e adottare misure per mitigarli.
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