Lo sviluppo sostenibile, come forma di sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, è sempre più un argomento di grande attualità. L’uso di una risorsa naturale è infatti sostenibile quando il prelievo della stessa non supera la sua capacità di rigenerazione, e dunque il concetto di sostenibilità è strettamente legato al concetto di limite di uso delle risorse naturali.
L’argomento è particolarmente sentito dai giovani, infatti da uno studio condotto da Astra Ricerche per Comieco (Consorzio Nazionale per la raccolto e il riciclo degli imballaggi) è emerso che i giovani italiani, tra i 16 e i 19 anni, si preoccupano per l’ambiente e sono pronti ad adottare comportamenti più sostenibili per tutelarlo, l’81% degli intervistati si dice preoccupato per l’ambiente riferendosi alla situazione dell’intero pianeta.
Di sostenibilità ambientale si sta parlando molto anche grazie a Expo 2015, il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita” che punta l’accento su come trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse. Una dimostrazione di come sia difficile gestire il consumo responsabile la sta già dando il padiglione della Svizzera a Expo: a fronte di un numero limitato di generi alimentari a disposizione dei visitatori (come simbolo delle risorse limitate del pianeta) dopo nemmeno un mese di manifestazione è già stato dimostrato che queste non basteranno per tutti. Il messaggio che emerge è chiaro: se si utilizzano o sprecano risorse in quantità elevate si mette in difficoltà chi verrà dopo.
Non solo quindi i singoli, ma anche le aziende, devono diventare consapevoli del fatto che le risorse del pianeta sono limitate ed è necessario creare valore condiviso.
Negli ultimi dieci anni le aziende si sono dimostrate sempre più attente alle tematiche della responsabilità sociale d’impresa e della sostenibilità. Quelle più innovative hanno capito che seguire pratiche eco-sostenibili non significa solo essere responsabili neiconfronti dell’ambiente, ma si traduce in un aumento dei profitti e in un miglioramento del business.
Sono stati anche ridotti a zero i rifiuti da discarica. Attualmente il 99,7% dei prodotti secondari e dei flussi di scarico, pari a 300.000 tonnellate di materiali prevalentemente a base di patate, trova un impiego utile. Per friggere vengono utilizzati oli più sani, meno sale e sono state introdotte alcune innovazioni che contribuiscono a realizzare un prodotto in grado di soddisfare le attuali tendenze alimentari a livello internazionale.
Rispetto agli obiettivi iniziali del 2008, si è registrata quindi una riduzione annua del 7% (o 285 milioni di litri) del consumo diretto di acqua, una riduzioneannua del 21% del consumo diretto di energia e un aumento annuo del 4,3% della resa nell’utilizzo di patate. Questi risultati dimostrano chiaramente che l’azienda è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità al 2020.