Sviluppo sostenibile, rivalutazione dei territori e turismo locale passano anche attraverso il supporto e la promozione della world music, il patrimonio musicale folk e popolare di cui l’Italia è incredibilmente ricca.
Intervista a Fabrizio Giordano
L’associazione Rete Italiana della World Music
È uno degli obiettivi principali della Rete Italiana della World Music, associazione promossa da alcuni tra i più importanti festival di settore, che ha debuttato a Roma martedì 5 luglio con una conferenza a Palazzo Orsini Taverna di Roma, sede di EIIS- European Institute of Innovation for Sustainability.
Un patrimonio musicale da (ri)scoprire
L’Italia non è ricca solo di cultura ma anche di musica popolare che deve essere tutelata, valorizzata e promossa nel modo giusto. Laddove questo viene fatto, la risposta del pubblico è piena di entusiasmo: basti citare l’esempio della Notte della Taranta, che nel mese di agosto, da oltre vent’anni, richiama migliaia di appassionati e decine di artisti internazionali nelle piazze del Salento e nel grande concerto di chiusura di Melpignano.
Per questo, uno degli obiettivi principali dell’associazione è proprio quello di mappare e far emergere gli eventi di settore. Significativo, in questo senso, il Piano Borghi previsto dal PNRR. Questo nasce per creare una crescita sostenibile e di qualità su tutto il territorio nazionale, così come ricordato durante i lavori da Santarelli.