Presso il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è tenuto il 21 giugno scorso, nella sala conferenze, un incontro a cura dell’Associazione Antirazzista e Interetnica 3 Febbraio per riflettere insieme sulle prospettive dell’accoglienza umana che è innanzitutto incontro, ascolto reciproco e conoscenza.
Per l’associazione è un impegno che da decenni coniuga la cura quotidiana per i diritti e le libertà con quella per l’intercultura e la reciproca conoscenza e che l’ ha portata, nell’ambito dell’iniziativa Arte e Accoglienza, ad aprire l’anno scorso il Teatro San Carlo agli immigrati e a promuovere le visite guidate interculturali nei più importanti musei italiani.
Questa volta l’occasione è data dalla giornata mondiale del rifugiato che lungi dall’essere un momento rituale, è una sollecitazione ad approfondire il pensiero e la pratica di un impegno per una società libera aperta e solidale.
Il giorno 21 giugno le porte del MANN sono state aperte a profughi e immigrati per una giornata di incontro, di discussione e di maggiore unione di tutti coloro i quali credono nell’umanità e dicono no all’indifferenza e all’egoismo. Circa 150 persone, di 4 continenti diversi, hanno partecipato all’iniziativa.
Accogliere profughi e immigrati è oggi più che mai accogliere la nostra umanità.
L’incontro è stato introdotto dal Direttore, Dott. Paolo Giulierini, che ha ricordato come, storicamente, l’accettazione reciproca abbia portato ricchezza ai popoli e quanto l’ospitalità fosse sacra presso le antiche civiltà del mediterraneo tanto da qualificare, nell’Odissea, come mostro colui che la rifiuta ad Ulisse, figura simbolo dell’ospite, da tutti accolto nel suo peregrinare verso Itaca, tranne che da uno, Polifemo, appunto, il mostro.
Gianluca Petruzzo, responsabile nazionale dell’A3F, ha ricordato quanto è importante la disponibilità umana e di pensiero verso gli altri, quanto facciano bene solidarietà e accoglienza e a cosa ha portato, in passato, il non schierarsi contro il razzismo; ha poi ricordato degli esempi positivi di convivenza, come il mercato di via Bologna, a Napoli, e ha lanciato un invito all’unità.
Alessio Paduano, fotografo freelance, con le sue foto ha mostrato la sua esperienza a bordo della nave di salvataggio Sea Watch, e ha parlato delle torture cui sono sottoposti i profughi in Libia.
Cesare Abbate, fotogiornalista dell’ANSA, ha commentato una selezione delle sue foto nel campo dell’immigrazione, in particolare sulle lotte e iniziative per la dignità umana (tra cui foto delle iniziative dell’A3F).
Numerosi e partecipati gli interventi dal pubblico. Sono intervenuti volontari di Medici Senza Frontiere, che hanno invitato con forza a mettere al primo posto la vita delle persone. Dei Radicali, che hanno presentato la proposta popolare “Welcoming Europe, per un’Europa che accoglie”. Della Comune Umanista Socialista, che ha invitato ognuno ad assumersi la responsabilità di perseguire concretamente l’interesse comune a costruire un’umanità migliore, unita e differente, schierata verso le contro-verità orwelliane che ci vengono oggi proposti dai media, ribadendo come ciò ci possa rendere anche più forti.
Altri interventi, di indigeni e immigrati, hanno ricordato i danni causati dall’imperialismo nei Paesi da cui provengono i profughi, e hanno parlato dell’importanza e della felicità che hanno sperimentato nell’incontrarsi e nel cercare insieme una vita migliore, e di come anche la bellezza e l’arte visibile in musei come il MANN siano nati dall’incontro tra popoli diversi; laddove, oggi, ci si chiude in recinti, e la vita è messa sempre più in pericolo.
L’incontro è stato chiuso da Pierluigi Umbriano, del’A3F, che ha richiamato gli interventi precedenti ricordando che l’Umanità si è sviluppata migrando, che per gran parte della sua esistenza le antiche comunità “primitive” avevano vissuto in maniera più pacifica di quanto avvenga oggi e di come ciò possa essere uno spunto per noi da cogliere.
Ha concluso con un appello all’unità e a lavorare insieme con costanza per sviluppare un’alternativa umana positiva, ringraziando il MANN e i partecipanti, e invitando i presenti al concerto “Sogno di una notte di mezza estate” nel Giardino delle Fontane, a cura dell’Associazione Scarlatti, dedicato alle comunità immigrate presenti sul territorio.