Secondo le disposizioni emanate di recente dal Ministero della Salute, in Italia in tutti gli ospedali pubblici dotati di un’unità di Chirurgia Plastica le pazienti a cui sono state impiantate protesi Pip tra il 2001 e il 2010 potranno beneficiare dell’espianto gratuito e, solo in alcuni casi (per chirurgia ricostruttiva), anche del reimpianto a carico del Sistema Sanitario Nazionale
Nuovo ambulatorio SOS Protesi al via all’Ospedale Pellegrini di Napoli. Il nuovo servizio nato con l’obiettivo di fornire consulenza e assistenza lungo l’intera catena diagnostica a tutte le donne a cui sono state impiantate protesi Pip tra il 2001 e 2010, consentirà di azzerare lunghe liste di attesa per sottoporsi ad ecografie o risonanze magnetiche. Un servizio, fortemente voluto dal dirigente dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica del nosocomio campano, Alfredo Borriello, che offrirà quindi alle donne interessate dal problema la possibilità di verificare lo stato di salute del proprio seno. “Lo scandalo delle protesi Pip ha generato una vera ‘psicosi’ testimoniata dalle numerose chiamate di donne terrorizzate dall’idea di avere il cancro – afferma Borriello – una vera emergenza da contrastare solo attraverso una precisa e attenta attività d’informazione, cura e prevenzione, chiarendo che non esiste nessun tipo di connessione tra l’impianto di protesi Pip e il verificarsi di casi di cancro mammario”. Secondo le disposizioni emanate di recente dal Ministero della Salute, in Italia in tutti gli ospedali pubblici dotati di un’unità di Chirurgia Plastica le pazienti a cui sono state impiantate protesi Pip tra il 2001 e il 2010 potranno beneficiare dell’espianto gratuito e, solo in alcuni casi (per chirurgia ricostruttiva), anche del reimpianto a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Presso l’ambulatorio attivato all’ospedale Pellegrini di Napoli il servizio sarà ancora più completo. “Dopo una prima visita – spiega lo specialista – le pazienti potranno sottoporsi ad un’ecografia, pagando il solo ticket sanitario. Anzichè aspettare 30-40 giorni per l’erogazione del servizio, verrà quasi azzerata la lista di attesa: nel giro di due, massimo tre giorni, la paziente potrà sottoporsi all’esame richiesto”.Â