Nei mesi di pandemia le strade delle nostre città si sono riempite di runner che hanno sopperito con la corsa alla chiusura delle palestre. C’è chi sfila tra i passanti alle prime ore del giorno, come per ricevere dall’allenamento lo sprint giusto per la giornata che sta per iniziare, chi invece vi dedica le ore serali per scaricare la tensione della giornata appena trascorsa. Qual è la giusta routine da seguire? L’attività fisica serale può incidere sul sonno notturno? Gli studiosi dicono di sì, vediamo in che modo.
Sogni d’oro
Da un anno e mezzo a questa parte la qualità del sonno è sensibilmente calata un po’ per tutti. La ridotta mobilità soprattutto durante i lockdown e la paura di ammalarsi hanno inciso notevolmente sulle ore notturne. Il sonno (lo dimentichiamo troppo spesso) è una componente importante per conservare un buono stato di salute. Rappresenta anch’esso un nutrimento importante sia per il corpo che per la mente. Durante il sonno il metabolismo rallenta e il corpo ha l’opportunità di rigenerare le proprie fibre dai muscoli alla pelle, la circolazione sanguigna rallenta, la temperatura corporea scende.
Nelle ore di sonno si secerne il GH, l’ormone della crescita, importante non solo per i più giovani ma anche per chi è in sovrappeso, e si inibisce la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, si rinforza il sistema immunitario. Innumerevoli sono anche i benefici del sonno per il cervello. Mentre si dorme i ricordi della giornata vengono trasferiti dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine e in generale le sinapsi vengono riorganizzate: i collegamenti utili restano gli altri vengono eliminati. Il sonno, quindi, riordina i pensieri, aiuta a prendere decisioni e consolida la memoria.
Il movimento contro l’insonnia
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sydney ha ribadito gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul sonno. Un’attività fisica seguita secondo le linee guida dell’Oms aiuta, per esempio, a combattere l’insonnia, problema di cui soffre in Italia 1 persona su 4. Nelle persone che svolgono 300 minuti di attività fisica moderata alla settimana o 150 di esercizio intenso (o una combinazione di entrambi), si riscontra una più elevata qualità del sonno. Questo vuol dire minor rischio di incorrere in malattie cardiovascolari o in tumori.
Sonno e attività fisica serale
Il nostro punto di partenza, però, era un altro: è meglio fare attività fisica al mattino o alla sera? Su questo bisogna fare dei distinguo. Se si fa attività moderata, quindi camminata o bicicletta senza fretta, la sera risulta il momento migliore. Le endorfine prodotte sciolgono le tensioni e favoriscono tempi più brevi per addormentarsi. L’allenamento più intenso, invece, provocando una produzione di cortisolo, mantiene il cervello in stato di allerta che contrasta con il sonno. C’è poi da distinguere tra quanti rientrano nel cronotipo gufo, cioè persone più attive di sera, e quanti nel cronotipo allodola, attivi al mattino. Per i primi l’attività serale è consigliata, per i secondi un po’ meno. Continueremo a vedere runner correre per le strade delle nostre città a tutte le ore del giorno.
In copertina foto di cocoparisienne da Pixabay