Cabaret Voltaire torna nella storica residenza estiva Dada al Monte Verità di Ascona. In occasione di una ristrutturazione, l’istituzione zurighese, culla del Dadaismo, presenta una collaborazione con il centro culturale asconese, riprendendo un filo che lega i due luoghi da oltre cento anni.
Sabato 14 agosto ci sarà l’evento di apertura di SONGS TO THE SUNS con performance, talk e l’inaugurazione dell’esposizione di Izidora L. Lethe e Paul Maheke che rimarrà a Monte Verità fino al 2 ottobre.
Monte Verità e Cabaret Voltaire sono considerati tra i luoghi più importanti dell’avanguardia dei primi ‘900, con un’importante eredità artistica che si è riflessa nella società. Sono stati teatro di straordinarie convergenze di idee, di cultura, mantenendo al centro della propria essenza la liberazione da convenzioni borghesi, tanto fisiche quanto culturali e sociali. L’emancipazione dai vincoli si traduceva nella danza espressionista, nel vegetarianesimo, la naturopatia, e nella cultura del corpo libero, tutti elementi caratterizzanti il movimento della Lebensreform, allora fortemente radicato in Nord Europa.
Oggi i parametri dell’identità, della conoscenza così come la stessa concezione di borghesia sono cambiati e in questo senso SONGS TO THE SUNS si presenta come punto di partenza per esaminare preoccupazioni e forme di espressione con uno sguardo contemporaneo, non nostalgico.
L’evento combina approcci olistici e frammentati, cerca una polifonia che distrugge modi binari di pensare, e pone questioni critiche e politiche attraverso la dissezione dell’interezza. Al centro c’è il corpo come archivio e luogo di emancipazione.
Cabaret Voltaire ha invitato i due artisti contemporanei Izidora L. LETHE e Paul Maheke che con il loro lavoro partono dal corpo. Per LETHE è il luogo di nascita e conservazione della conoscenza, innestato nel suo ambiente naturale e artificiale. Spinge la sua ricerca oltre, con un focus sulla «terza via» della vita e sull’impegno delle avanguardie a destabilizzare le nozioni normative di movimento e di corpo. A Casa dei Russi, LETHE espone disegni che possono essere intesi come notazioni di corporeità e diventano parametri per un intervento coreografato.
L’interesse artistico di Paul Maheke riguarda la costruzione sociale della fisicità, l’invisibile e le forze che influenzano e informano i nostri corpi e le nostre identità. Come per le avanguardie, il corpo non funziona più solo come strumento di rappresentazione estetica, ma si trasforma in una fonte di esperienza e liberazione. L’arte diventa catarsi in un luogo aperto alle contro-narrazioni e al dibattito collettivo. Nello “spazio piscina”, l’artista espone un’installazione di tessuto stampato con frammenti di testo, al centro del quale danza la sera dell’inaugurazione, accompagnato da una colonna sonora composta da suo fratello Simon, a cui lo stesso Maheke dà una voce fuori campo con testi sulla vulnerabilità e l’incarnazione.
Durante l’evento di apertura sono in programma performance degli artisti e un talk con Minna Salami, Christa Baumberger e Sophie Doutreligne che rifletteranno su Dada e Ascona, rileggendo l’eredità lasciata in chiave femminile. La giornata si concluderà con un DJ set e una cena su prenotazione.