Tradizione e innovazione: potremmo definirli così i festeggiamenti per il solstizio d’estate 2020. Un grande spettacolo volto a unirà tre città che vivono sotto l’ala protettrice del santo: Genova, Firenze e Torino. I tradizionali falò saranno sostituiti dai fuochi d’artificio ma i riti propiziatori legati alla notte di San Giovanni rimarranno intatti.
Solstizio d’estate 2020: il nuovo programma
L’emergenza Covid incombe ancora sul Paese e sul passaggio alla bella stagione. Un passaggio segnato da una ricorrenza, quella della festività di San Giovanni, che quest’anno rivivrà in modo del tutto nuovo. Protagonisti, anche in questa occasione, tv e web che offriranno uno spettacolo toccando le tre città che hanno il santo veggente come patrono: Torino, Firenze e Genova. Sarà uno spettacolo ricco di arte e cultura per vivere l’ingresso della stagione estiva come un momento di rinascita. Sarà un modo per abbinare la celebrazione di culti tradizionali a questo presente così caratterizzato dall’innovazione.
Il solstizio d’estate
Il 21 giugno entra l’estate astronomica. Il sole sembra, a un certo punto, fermarsi per dare vita al giorno più lungo dell’anno. Da quel giorno le ore di luce iniziano lentamente a diminuire fino al solstizio d’inverno. L’estate rappresenta il vigore massimo della natura, il momento in cui è pronta a dare i suoi frutti più maturi. Nelle campagne è festa per il raccolto del grano, della frutta. Quest’anno il solstizio d’estate, che si è verificato con un giorno d’anticipo visto che siamo in un anno bisestile, è stato accompagnato da un’eclissi solare anulare. E’ detta così perché nel momento dell’eclissi si forma come un cerchio di luce intorno al Sole oscurato.
Luce e riti propiziatori
Nella tradizione il momento in cui si celebra il predominio della luce sulle tenebre è la notte tra il 23 e il 24 giugno: la notte di San Giovanni. Nella tradizione, che unisce religione e paganesimo, la notte di San Giovanni è un momento propizio per purificarsi, per trovare marito, per scacciare il malocchio. Al santo che vestiva di pelle di cammello e che mangiava locuste e miele sono attribuite doti di veggenza: fu lui a esultare nel grembo materno durante la visita della Madonna; fu lui a riconoscere il Messia per poi battezzarlo. E così in questa notte che lo ricorda ci si affida ai riti propiziatori per assicurarsi fortuna e benessere per il futuro. Le giovani affidano a San Giovanni la ricerca di un marito. L’acqua di San Giovanni, realizzata con particolari erbe che crescono in questo periodo, purifica così come purifica bere la rugiada che si forma nei campi in questa notte. Rivivere nel 2020 i riti della notte di San Giovanni ci fa tornare alle antiche tradizioni in un momento in cui l’innovazione l’ha fatta da padrona.
Immagine di copertina foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay