Fino al 20 ottobre 2019 sarà possibile visitare al Piccolo Ermitage di San Pietroburgo la mostra “Sogno d’Italia. Collezione del marchese Campana. Si tratta di un’esposizione unica che raccoglie importantissime e bellissime opere d’arte appartenute al rinomato collezionista Giampietro Campana (Roma,1808- Roma,1880), marchese di Cavelli, figura di spicco nel panorama artistico dell’800.
Chi era Giampietro Campana
Giampietro Campana, marchese di Cavelli, era un archeologo, un banchiere e un collezionista d’arte, considerato una vera e propria celebrità negli ambienti aristocratici e scientifici dell’epoca. Nel tempo aveva raccolto una tale quantità di reperti e oggetti d’arte che la sua collezione (la Collezione Campana) si può considerare un vero e proprio museo, ammirato in tutta Europa. Il padre e il nonno, anche loro amanti dell’arte e dell’archeologia, gli lasciarono in eredità una modesta collezione di oggetti antichi che Giampietro aumentò notevolmente nel corso del tempo, sia attraverso acquisti effettuati personalmente in molti mercati d’antiquariato sia attraverso numerosi scavi archeologici. Il marchese infatti, dal 1820 al 1850, condusse una serie di scavi a Roma, nei dintorni del Lazio e nelle città etrusche di Veio e Cerveteri che gli consentirono di aumentare notevolmente il proprio patrimonio artistico. Gran parte degli oggetti recuperatori sono dei veri e propri capolavori che gli permisero di diventare un punto di riferimento nella storia dell’archeologia italiana del XIX sec. Della sua collezione fanno parte maioliche, bronzi, armi, oggetti di oreficeria, dipinti di diverse epoche, terrecotte antiche, sculture greche e romane, rilievi marmorei.
Nel 1833 fu nominato direttore generale del Monte di Pietà a Roma e svolse numerosi compiti presso l’Amministrazione Pontificia. Una vita fatta di lussi ed eccessi però, lo condusse al tracollo economico. Il marchese cominciò ad effettuare dei prelievi dalle casse del Monte di Pietà e nel 1857 venne accusato di appropriazione indebita e condannato a 20 anni di reclusione, condanna commutata dal papa in esilio a vita. Per rientrare del danno subito, lo Stato Pontificio gli confiscò la collezione che poi fu messa in vendita nel 1861. Una parte della Collezione Campana fu acquisita dall’imperatore Alessandro III che arricchì notevolmente il suo patrimonio di arte antica con alcuni quadri dei cosiddetti “preraffaelliti”, 565 vasi, 139 bronzi, 1 gioiello e 77 marmi. Un parte importante della collezione fu venduta anche a Napoleone III e poi trasferta al museo del Louvre. Altri pezzi della collezione Campana hanno arricchito il British Museum, il Victoria e Albert Museum di Londra e le case di diverse collezionisti privati. Giampietro Campana morì a Napoli, povero e rapito dalle teorie sullo spiritismo.
“Sogno d’Italia. Collezione del marchese Campana”
La mostra, che è frutto della collaborazione tra il Museo del Louvre e l’Ermitage di San Pietroburgo e che èstata ammirata fino ad inizio anno al Louvre, è ora approdata oltre gli Urali per essere apprezzata anche al Piccolo Ermitage di San Pietroburgo. L’esposizione, che si apre con i reperti raccolti dal marchese durante i suoi scavi a Roma e dintorni, consente di approfondire l’interesse che Campana nutriva per l’archeologia e per la scultura greca e romana.
il Re dei vasi, Ermitage, foto F.Amore
Le opere d’arte sono state organizzate in 12 sezioni, secondo l’ordine riportato nel catalogo della collezione (Cataloghi Campania) pubblicato nel 1858. Otto sezioni raccolgono oggetti d’arte antica mentre le altre 4 includono dipinti, maioliche e sculture dal Rinascimento fino all’età moderna. Insieme ai capolavori dell’Ermitage (tra cui ricordiamo il “re dei vasi”, il busto di Antinoo e la statua di Afrodite ed Eros), la Mostra presenta anche le opere provenienti dal Museo del Louvre, tra cui pezzi meravigliosi come il “sarcofago etrusco degli sposi”, gioielli etruschi, dipinti del Ghirlandaio, del Veneziano e di Taddeo Gaddi. Una delle parti più interessanti della mostra è quella relativa alla ricostruzione di una sala del “museo” Campana (realizzata grazie a numerose foto d’archivio), e quella relativa alla sezione di chiusura in cui si evidenziano le opere della Collezione Campana vendute e quelle passate all’Ermitage e al Louvre.
Fonti:
https://www.hermitagemuseum.org
https://www.jstor.org/stable/27654361?seq=1#page_scan_tab_contents