In occasione della sua personale Social Facts, in corso alle OGR fino al prossimo 24 giugno, Susan Hiller torna a Torino per una conversazione con Andrea Lissoni, Senior Curator International Art (Film) alla Tate Modern di Londra.
A partire dalla videoinstallazione Psi Girls (1999, una delle numerose opere dell’artista in collezione alla Tate), ora in mostra alle OGR e già esposta a Como nel 2011 – a cura dello stesso Andrea Lissoni – in occasione della presenza di Hiller come Visiting Professor alla Fondazione Antonio Ratti, il talk ripercorre le tappe della straordinaria carriera dell’artista in relazione ad aspetti quali linguaggio e oralità, indicibilità, tecnologia e dimensione sonora, presenti anche in opere recenti quali le videoinstallazioni The Last Silent Movie (2007-2008) e Lost and Found (2016), presentate a Documenta14.
I protagonisti
Susan Hiller è una delle artiste più acclamate della scena internazionale. Dopo essersi trasferita in Gran Bretagna a fine anni Sessanta, ha iniziato a operare nel campo dell’Arte Concettuale e partecipato attivamente al movimento femminista. Nell’arco di una carriera cinquantennale, il suo approccio multidisciplinare l’ha portata a realizzare “ricerche di gruppo”, pionieristiche installazioni video, opere sonore, performance, sculture, libri d’artista, fotografie, programmi televisivi e progetti interattivi online.
Hiller ha tenuto mostre personali nei più importanti musei internazionali. Tra le più rilevanti, le antologiche mid career all’ ICA, Londra (1986); Tate Liverpool (1996); Moderna Museet, Stoccolma (2007); le retrospettive al Baltic, Gateshead (2004), alla Kunsthalle Basel (2005) e alla Tate Britain, Londra (2011).
Tra le più recenti, le esposizioni alla Synagogue de Delme (2013); CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2014); Pérez Art Museum, Miami e Sursock Museum, Beirut (2016); Lisson Gallery, New York (2017). Ha partecipato alle Biennali di Berlino (2008), Mosca (2011) e Sydney (2002); a Manifesta 11 (2016); a Documenta 13 (2012) e 14 (2017), ad Atene e Kassel.
In Italia, Hiller ha esposto al Castello di Rivoli (2006, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev) e alla Fondazione Antonio Ratti di Como (2011).
Andrea Lissoni, PhD, è Senior Curator, International Art (Film) alla Tate Modern, Londra, dal 2014, dove ha lanciato il Cinema Programme, concepito come una mostra che si sviluppa nell’arco di un anno; nel 2016, ha curato per la Hyundai Turbine Hall Commission Anywhen di Philippe Parreno e co-curato il live programme dell’inaugurazione del Blavatnik Building; nel 2017 e 2018 la BMW Live Exhibition e, più recentemente, la mostra Joan Jonas.
È stato curatore presso l’HangarBicocca di Milano, dove ha realizzato le mostre di Angela Ricci Lucchi & Yervant Gianikian, Wilfredo Prieto, Tomàs Saraceno (2012), Apichatpong Weerasethakul, Mike Kelley, Ragnar Kjartansson (2013), Micol Assael, Joan Jonas (2014), Celine Condorelli, Philippe Parreno (2016). Co-fondatore del network indipendente Xing e co-direttore del festival internazionale Netmage a Bologna (Live Arts Week dal 2011), ha insegnato all’Università Bocconi e all’Accademia di Brera, a Milano. Nel 2012 ha co-fondato Vdrome, un programma di screening online per artisti e filmmaker, che cura tutt’oggi. È co-curatore – con Andrea Bellini – della Biennale de l’Image en Mouvement The Sound of Screens imploding, Centre d’Art Contemporain Genève, 2018.