Lungo le anse dell´Arno sta per nascere “Sobigdata”, una nuova infrastruttura di ricerca su Big Data e Social Mining (le raccolte e gli utilizzi dei dati) con l´obiettivo di creare un ecosistema europeo integrato di dati, strumenti e competenze che renda possibili scoperte scientifiche e nuove applicazioni su tutte le dimensioni della vita sociale ed economica memorizzate in quelle briciole digitali disseminate nelle nostre attività quotidiane che è ormai usuale chiamare Big Data.
“Si tratta – spiega Emmanuele Bobbio, assessore regionale alla ricerca – del primo riferimento di questo tipo riconosciuto a livello europeo che sarà applicato nel campo della ricerca innanzitutto, ma creerà anche data scientist e data analyst che potranno ancora generare nuove start -up. In sintesi, Sobigdata sarà un motore per ricerca, formazione e impresa”.
La Commissione Europea ha infatti finanziato, sul programma Horizon2020, un progetto (“Sobigdata”) sostenuto dalla Regione Toscana, con il Cnr di Pisa che guida una dozzina di soggetti partner provenienti da sette diversi Paesi (Regno Unito, Germania, Estonia, Finlandia, Svizzera, Olanda oltre che Italia): università, scuole di alta formazione, istituti di ricerca. Il progetto è stato approvato con tutto il finanziamento richiesto: 6 milioni di euro. Oltre al Cnr (con Isti: Istituto di Scienza e Tecnologie dell´Informazione), i partner italiani – tutti comunque targati Toscana – sono tre: l´Università di Pisa, la Scuola Imt di Lucca, la Scuola Normale Superiore di Pisa.
“Sobigdata” – sottolinea Fosca Giannotti di Isti/cnr Pisa, coordinatrice del progetto – “si propone come una sorta di Cern dei Big Data, un laboratorio per accelerare la conoscenza sociale come bene comune: la comunità scientifica internazionale, gli innovatori e gli startupper potranno usare i suoi servizi come una specie di ´galleria del vento digitale´ capace di rendere possibili esperimenti di analisi e simulazioni sociali su grande scala, prototipi di nuovi servizi e nuovi prodotti basati sui Big Data”.
Emmanuele Bobbio sottolinea la rilevanza di questa infrastruttura toscana. “Siamo fieri – ha detto – di presentare un modello che così come è strutturato, centrato sul pubblico e non sul privato come Facebook, Google, Amazon, è il primo esempio nel mondo. Questa infrastruttura intende riportare al centro del dibattito, scientifico ma non solo, anche il delicatissimo snodo tra tecnologia e società volendo dare centralità al fattore umano in una cornice comunque rispettosa della privacy.
Nel complesso mondo dei Big Data c´è, infatti, urgente necessità di ricercare contenuti per un nuovo umanesimo in modo che la tecnologia si sviluppi senza offendere la dignità della persona umana: e questo tipo di frontiere non può che passare dalla Toscana”.