(Adnkronos) – “Il ruolo di Snam è pensare alle infrastrutture di domani partendo dalle infrastrutture che abbiamo oggi. Ravenna sarà il centro di questo progetto perché sarà il punto di snodo sia delle infrastrutture terrestri che verranno sviluppate da Snam sia delle Infrastrutture marine che verranno sviluppate della joint-ventures Eni – Snam”. Lo ha dichiarato Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization Unit di Snam all’Adn Kronos all’OMC di Ravenna, l’evento dell’energia in corso fino a domani.
Snam e le infrastrutture del domani
Il progetto che prevede una Fase 1 è in costruzione e vedrà la luce nel primo quarto del 2024, prevede lo stoccaggio di 25 mila tonnellate di CO2: “Poi stiamo lavorando insieme a Eni – continua Ercoli – per sviluppare la prima fase industriale che riguarda 4 milioni di tonnellate di iniezione all’anno per poi arrivare a full development a 16 milioni di tonnellate con un potenziale bacino di circa 500 milioni di tonnellate. Questo è un progetto chiaramente che avrebbe un impatto importante dal punto di vista della decarbonizzazione. Nello studio Ambrosetti che abbiamo fatto insieme a Eni più o meno ammontavano a un 50% delle emissioni del settore hard to abate” .
Tecnologie del futuro
Stoccaggio della CO2, ma non solo, una delle tecnologie del futuro sarà sicuramente l’idrogeno: “Di recente – conclude l’Executive Director Decarbonization Unit di Snam – abbiamo candidato l’anno scorso come progetto di interesse comune la dorsale che parte dal nord Africa e arriva in Germania, anche questo nel lungo termine può essere un progetto di grande impatto a livello italiano, ma che chiaramente avrà un impatto anche nell’area perché se noi riusciremo a produrre idrogeno in quantità importanti a costi competitivi questo permetterà la decarbonizzazione, quindi noi vediamo l’idrogeno e la cattura lo stoccaggio a CO2 come due tecnologie complementari che aiutano a decarbonizzare quei settori non elettrificabili.” —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)