Pericolo sms alla guida: una follia? Italiani schiavi del telefonino alla guida, c’è addirittura chi invia messaggi o telefona mentre guida la motocicletta. Il rischio è legato alla distrazione e alla superficialità di molte persone. In Italia l’uso del telefono alla guida è vietato dalla legge ed è punito dal codice della strada con una multa e con la sottrazione di punti dalla patente
E’ lampante che scrivere un sms o telefonare mentre si è alla guida può essere davvero fatale per sè e per gli altri. Figuriamoci quando si monta una motocicletta. Una “prassi” che si sta facendo sempre più pericolosa a causa della brutta abitudine da parte dei guidatori di leggere o inviare gli SMS in arrivo, con un occhio alla strada ed uno allo schermo del telefono anche quando si è in moto. Non solo si ha una mano impegnata o tutte e due, ma si è costretti a distogliere lo sguardo dalla strada per brevissimi ma ripetuti intervalli di tempo, quanto basta per distrarsi e creare incidenti pericolosi, anche mortali. E’ proprio in questa nuova “moda” che gli italiani si guadagnano il premio di “maggiori indisciplinati”. Evidenziando questa nuova pericolosa tendenza del guidatore di oggi, è necessario dirlo come l’uso del telefono cellulare mentre si guida fa correre gli stessi rischi di quando ci si mette alla guida sotto l’effetto di droghe e alcool. Bisogna fare quacosa! Il rischio è legato alla distrazione e alla superficialità di molte persone. In Italia l’uso del telefono alla guida è vietato dalla legge ed è punito dal codice della strada con una multa e con la sottrazione di punti dalla patente. Ma, evidentemente, ciò non è sufficiente, non riusciamo a separarci dal cellulare nemmeno alla guida della nostra motocicletta. basterebbe semplicemente un po’ di buonsenso, come usare auricolari o accostare il motoveicolo lungo la strada e rispondere con la massima tranquillità . Meglio fare aspettare chi ci chiama al telefono che mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri.
Fonte: Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” e “Sportello dei Diritti”