A Napoli e dintorni smorfia e tombola sono una passione senza fine, il filo rosso che unisce i numeri alla vita è antichissimo e non si spezza nemmeno in questa epoca digitale, anzi: si trasforma e diventa ancora più importante infatti il noto gioco di società è un momento rilassante, divertente e talvolta persino esilarante.
Numeri, smorfia e tombola a Napoli ed in Campania tutta sono veramente importanti: la curiosità e l’ilarità tipica dell’animo partenopeo si materializzano anche attraverso cartelle della tombola ispirate alla situazione attuale o a previsioni cabalistiche da smorfia che sembrano essere cucite addosso al 2020.
Numeri, tombola e smorfia piacciono persino ad Alvino e Bruscolotti: non lo sapevamo di certo ma, navigando in rete per documentarci in merito alle novità della Smorfia abbiamo trovato un curioso e succoso articolo sul Blog L’Insider.
Smorfia napoletana: il potere dei numeri
La smorfia napoletana è il vero antico potere dei numeri così come raccontato nelle canzoni o nelle pièces teatrali partenopee. I numeri raccontano, parlano avvisano e possono persino cambiare la sorte dell’uomo così come chi è appassionato di scommesse calcio sa bene.
La smorfia attraverso la rilettura del significato di 90 numeri, ognuno con il suo significato simbolico profondo può essere un curioso e particolare viaggio all’interno della ritualità esoterica napoletana o semplicemente un interessante approfondimento antropologico. La smorfia però incuriosisce un pò tutti da sempre anche chi ha letto qualche interpretazione magari ridacchiando o storcendo il naso e se vi dicessimo che questo anno esiste persino chi ha messo in Smorfia l’attuale situazione sanitaria? Esiste esiste a Napoli tutto è possibile.
La Smorfia e i napoletani che contano
A Napoli la smorfia è una tradizione ben nota e radicata: dopo Alvino e Bruscolotti che si raccontano sull’Insider è bene ricordare tanti, tanti altri che la smorfia la conoscevano molto bene e oltre a rispettarla la amavano.
Chi di noi non ha mai sentito parlare della compagnia La Smorfia nata alla fine del 1976 da un’idea di Massimo Troisi, Lello Arena e Enzo De Caro? Troisi negli anni ha spiegato il nome della compagnia sottolineando voler rimarcare la napoletanità della compagnia infatti diceva l’attore stesso “E’ un riferimento, tipicamente napoletano, a un certo modo di risolvere i propri guai: giocando al Lotto, e sperando in un terno secco…” La smorfia è un modo di essere radicato nella cultura e nella società napoletana ed è per questo che ancora oggi sopravvive.
Persino nella commedia d’autore napoletana si trovano tracce di Smorfia e lotto. Basta pensare che l’8 di dicembre 1940 al Teatro Quirino viene interpretata da Eduardo e Peppino De Filippo un’opera in cui si parla proprio di questo curioso tema, una commedia tragica e surreale, brillante, comica e farsesca, quasi folle: Non ti pago, parla proprio di un magico banco del lotto. In questa commedia il noto profetismo eduardiano sottolinea la realtà di una Napoli nel periodo della guerra fatta di angosce, paure, timori e miserie, una Napoli che nei numeri e nella sorte vede possibilità di riscatto. Oggi tanto è cambiato ma nei numeri, nel lotto e nella Smorfia ancora si trova quel sogno che per Napoli e non solo è fondamentale.