Lo smart working è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023. La novità, che riguarda solo alcune tipologie di lavoratori, è frutto di un emendamento, nell’ambito del dl lavoro, approvato dalla commissione Affari sociali del Senato. I temi del dl riguardano anche e badanti, percettori di reddito di inclusione e coloro che lavorano nel settore turismo.
Smart working: a chi è stato prorogato
Uno degli emendamenti approvati dalla commissione Affari Sociali della Camera riguarda, come anticipato, lo smart working. La possibilità di accedere al lavoro agile, infatti, è stata prorogata fino al prossimo 31 dicembre. Potranno usufruirne solo i lavoratori fragili e quelli con figli di età fino ai 14 anni del settore privato.
Per i lavoratori del settore pubblico con gli stessi requisiti non è stata ancora presa alcuna decisione in merito. Probabilmente la decisione per loro arriverà la prossima settimana.
Regolarizzazione badanti: come cambiano le regole
Novità in vista anche per la categoria dei badanti, cioè per coloro che assistono persone non autosufficienti di età superiore ai 65 anni. Chi assume o stabilizza (trasforma cioè il contratto a tempo indeterminato) una figura professionale di questo tipo ha diritto a un esonero totale dagli oneri contributivi per 36 mesi, vale a dire 3 anni, per un importo massimo pari a 3.000 euro.
Le altre novità del dl lavoro
Confermato il tetto dei 3.000 dei fringe benefit. I fringe benefit sono quei benefici corrisposti dal datore di lavoro al dipendente non sottoforma di denaro ma “in natura” sottoforma di servizi. Tale conferma riguarda però solo i lavoratori con figli.
Il dl lavoro prevede delle disposizioni anche per i soggetti beneficiari dell’assegno di inclusione. In generale sono tenuti ad accettare qualunque offerta di lavoro a tempo indeterminato a prescindere dalla distanza. Nel caso in cui, invece, il soggetto abbia figli di età inferiore a 14 anni sarà tenuto ad accettare un lavoro, sempre con contratto a tempo indeterminato, solo se il posto di lavoro dista al massimo 80 km dalla residenza o è raggiungibile con i mezzi di trasporto in un lasso di tempo che non superi le 2 ore.
L’ultima novità introdotta dal dl lavoro riguarda in comparto turismo. A partire dal primo giugno fino al 21 settembre 2023, i lavoratori del settore, inclusi gli stabilimenti termali, si vedranno riconoscere una somma, una sorta di bonus. L’importo sarà pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per il lavoro notturno e straordinario e non concorrerà a formare reddito.
In copertina foto di Junjira Konsang da Pixabay