Grande successo per la seconda edizione di “Smart farming & food”. L’incontro di oggi, a San Michele, organizzato da Fondazione Edmund Mach e HIT – Hub Innovazione Trentino ha visto partecipare circa 130 operatori, tecnici e ricercatori del settore agroindustriale e sul palco, fra i relatori, alcune tra le più importanti aziende del settore agroalimentare regionale e nazionale. Obiettivo del workshop era avvicinare le richieste tecnologiche del mondo delle imprese all’offerta della ricerca trentina in campo agrifood, in una logica di trasferimento tecnologico avanzato. Una sorta di dialogo tra ricerca e impresa sull’uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo, concretizzato in tavole rotonde e culminato con degli incontri tra ricercatori e aziende
In apertura, in aula magna, sono intervenuti il presidente FEM, Andrea Segrè, il presidente HIT, Paolo Girardi, che hanno portato i saluti degli assessori Giulia Zanotelli e Achille Spinelli, e in rappresentanza di Confindustria, Alfredo Maglione. A seguire Francesco Marangon, presidente della Società Italiana di Economia Agraria e della rete Università per lo sviluppo sostenibile, che ha parlato della sostenibilità per alimentare l’umanità e Andrea Mascaretti, fondatore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile che ha affrontato la tematica alimentazione nutrizione come opportunità per i territori. Agostino Cavazza, referente relazioni industriali della FEM, ha illustrato progetti e tecnologie in FEM. L’evento è stato moderato da Lorenzo Tosi, giornalista delle Ed agricole.
Nella tavola rotonda per il tema Smart Farming hanno partecipato Cavit, Dr.Schär, Melinda, Netafim Italia, Sant’Orsola, Gruppo SDF, Sfera Agricola; nella tavola rotonda “Food & Nutrition” erano presenti Demethra Biotech, Ferrero, illycaffè spa, Casearia Monti Trentini.
“Avvicinare la domanda di innovazione delle imprese all’offerta che viene dalla ricerca agrofood trentina, è l’obiettivo concreto di questa giornata – ha spiegato il presidente Andrea Segrè-. Il successo della seconda edizione di Smart Farming & Food, è la prova che questi due mondi abbiano tanta voglia di confrontarsi. Per FEM questo rapporto è fondamentale perché siamo convinti di quanto sia importante lavorare in primis per il nostro territorio. Anche in Trentino il sistema che ruota attorno all’agricoltura ha dei numeri di tutto rispetto e dunque questo lavoro ci aiuterà a promuovere una crescita sostenibile, come ormai l’Agenda ONU sullo sviluppo sostenibile ci impone: sostenibilità fa rima con ricerca e innovazione”.
“L’agroalimentare – ha evidenziato Paolo Girardi, presidente di HIT – è un settore trainante dell’economia trentina che affronta oggi grandi sfide legate alla sostenibilità e alla competitività delle produzioni, in uno scenario globale dove l’innovazione gioca sempre più un ruolo fondamentale. Il sistema della ricerca trentina è pronto a cogliere queste sfide e il ruolo di HIT si conferma in questo senso strategico, perché la nostra mission è quella di valorizzare le tecnologie sviluppate e renderle disponibili alle aziende del territorio attraendo possibili investimenti da parte di imprese e fondi di investimento nazionali ed internazionali”.
Le aziende hanno esposto risultati e visione in due tavole rotonde colloquiali, condotte da Gianluca Carenzo per Hub Innovazione Trentino e Agostino Cavazza per Fondazione Mach. Le aziende hanno evidenziato quali tecnologie entreranno nel mercato della loro azienda e quale fabbisogno di ricerca individuano per i prossimi anni, ma hanno spiegato anche quali sono le innovazioni più rilevanti che sono comparse nel loro settore di attività, quale è il ruolo della digitalizzazione nella produzione e nel controllo di qualità, in che misura incide nella loro attività l’attenzione al benessere, alla salute e alla sostenibilità.
Allo scopo di creare un canale di comunicazione fra le aziende e il Sistema della ricerca trentino, i ricercatori hanno avuto poi la possibilità di incontrare le aziende, in incontri diretti su prenotazione in 15 tavoli definiti Research to Business, in cui venivano approfonditi temi di agricoltura di precisione, digitalizzazione, tracciabilità, miglioramento genetico, tecniche sostenibili di protezione delle piante, nutrizione e nutrigenomica, bioenergia e tanti altri.
Questa formula, che ha riscosso l’interesse di una ottantina di aziende, ha consentito ai ricercatori di presentare i risultati più interessanti e innovativi, e parallelamente di recepire le esigenze del mondo produttivo attraverso uno scambio diretto con i possibili destinatari dei risultati della ricerca. Oltre a ciò, i partecipanti hanno avuto modo di visitare le strutture e i laboratori della Fondazione Mach e del Centro Agricoltura Alimenti e Ambiente.