Le Exploration Mission 1 e 2 e lo Space Launch Systemdovranno affrontare una serie di sfide tecniche che causeranno il ritardo del loro lancio. Questo è quanto si legge nell’ultimo rapporto stilato dal NASA Office of Inspector General (OIG), reso pubblico dopo un periodo di verifiche sul programma di esplorazione spaziale NASA.
L’attuale piano missioni dell’Agenzia prevede il lancio inaugurale di SLS-Orion con la Exploration Mission 1 entro novembre 2018, seguita nel 2021 dalla EM-2 che porterà astronauti a bordo. L’OIG si è dimostrato piuttosto scettico sulla possibilità di rispettare questa tabella di marcia affermando che le prime due missioni si sono trovate ad affrontare numerose problematiche di tipo tecnico che ne ritarderanno la partenza.
Uno dei motivi di ritardo per Orion , si legge nel rapporto, riguarda lo sviluppo del modulo di servizio EDM fornito dall’ESA e i rischi tecnici connessi con il cambiamento nella progettazione dello scudo termico della navetta. Anche i sistemi di terra del Kennedy Space Center in particolare lo sviluppo di alcuni software, sono responsabili dei rinvii: la validazione di questi apparati non consentirebbe il rispetto della data di lancio indicata.
La decisione di voler inviare un equipaggio con la missione EM-1 è un’altra fonte di preoccupazione dell’OIG: “La presenza di astronauti sulla EM-1 comporta una serie di rischi sia per loro che per i sistemi a bordo”. Oltre rischi evidenziati per le prime due missioni di SLS-Orion, anche il viaggio verso Marte ha incontrato diverse resistenze: secondo il parere dell’OIG non sarà fattibile prima del 2046, anche a causa della possibile carenza di fondi.
Recentemente un rapporto sui bilanci NASA rispetto alla stima dei costi effettuati da un apposito studio del Jet Propulsion Laboratory sulle missioni marziane, ha evidenziato un buco di bilancio di circa 18 miliardi di dollari riguardante gli anni dal 2018 al 2026. Anche il prolungamento della vita operativa della Stazione Spaziale fino al 2024 inciderà sui fondi a disposizione per i programmi di esplorazione spaziale, dato che costerà alla NASA circa 3 o 4 miliardi di dollari l’anno.