«Educazione, formazione, informazione. Ecco gli elementi distintivi di questa edizione di Slow Fish, che vorrei lasciasse un segno nel pubblico e soprattutto nei bambini che verranno a trovarci», con queste parole Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ha presentato la settima edizione della manifestazione organizzata insieme alla Regione Liguria, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Porto Antico di Genova dal 14 al 17 maggio.
Petrini ha ricordato che «in questi 11 anni dalla prima edizione la situazione degli oceani e dei mari non è affatto migliorata. Anzi, ad esempio l´inquinamento non si arrestato e l´ocean grabbing, l´accaparramento delle risorse del mare da parte di multinazionali senza scrupoli, come avviene per la terra in Africa e America Latina, sta compromettendo gravemente gli stock ittici e la sussistenza delle piccole comunità di pesca. Dobbiamo avere una visione un po´ più lunga del nostro passaggio terreno, pensare alle generazioni future, a cui questa civiltà negherà i privilegi di cui stiamo godendo noi stessi».
Citando il messaggio di Papa Francesco per Expo, Petrini dice: «Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la terra non perdona mai. Se avveleniamo la terra non possiamo aspettarci che i frutti che la terra ci dà non ci avvelenino, e lo stesso vale per i mari. Alla vigilia di Expo mi auguro che l´Italia abbia il coraggio di affrontare i temi veri, che dai sei mesi esca una riflessione seria su due fronti: la morte per fame e lo spreco di cibo.
Oggi sembra che la cucina e i grandi chef siano al centro della nostra vita, quando la fame nel mondo è una vergogna per tutti noi. Secondo la Fao, bastano 34 miliardi di dollari all´anno per fermare questa piaga, e non si trovano, mentre si è trovato di più per salvare le banche o si spende ogni anno una cifra sbalorditiva per gli armamenti. Non possiamo parlare di sviluppo economico se c´è ancora morte per fame. Il profitto e la crescita economica devono essere al servizio dell´umanità. Il secondo grande tema, schizofrenico rispetto al primo, è lo spreco di cibo: buttiamo il 40% del cibo prodotto e questo è connaturato al nostro sistema.
L´unica soluzione è mettere davanti a tutto l´uomo e l´umanità, il profitto deve avere ragion d´essere solo se prima c´è l´uomo».
Petrini chiude il suo intervento con un appello a tutti noi: «Dobbiamo riprendere in mano la bellezza, l´agricoltura, l´economia primaria per ricominciare da una nuova civiltà che ridefinisca il rapporto tra economia e natura, senza consumare il pianeta. L´italia è visitata da millenni per la sua bellezza. Se la distruggiamo perdiamo una fonte importante di ricchezza».
«Non basta cambiare rotta, dobbiamo anche sapere dove andiamo e per questo a Slow Fish stiamo cercando di mettere insieme i migliori esperti a livello nazionale ed europeo», ha commentato Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish, anticipando due temi al centro della quattro giorni genovese: «Il grande problema dell´inquinamento del Mediterraneo da microplastiche: secondo alcuni studi recenti sono presenti 100 mila frammenti per km quadrato e 38,2 milligrammi per metro quadro di catrame pelagico, che vengono soprattutto assorbiti dai cetacei. L´altra questione che affronteremo è l´impegno del Ministero dell´Ambiente verso la definizione di una strategia marina. Questo ci consentirebbe innanzitutto di conoscere un po´ di più il Mar Mediterraneo».
«Genova accoglie Slow Fish interconnettendo il territorio, a partire dai giovani che amano l´ambiente e che grazie a Slow Fish fin da piccoli cominciano ad avere un atteggiamento positivo», ha commentato Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova. «Quest´anno inoltre, accogliendo i delegati, diamo un ulteriore segnale di unione e condivisione degli obiettivi. Inoltre, per noi Slow Fish segna anche l´inizio di eventi che coinvolgono Genova nell´anno di Expo 2015».
L´incontro è stato aperto dai saluti di Gian Luigi Miazza, presidente di Ligurian Ports Alliance, e Germano Gadina, membro di Giunta della Camera di Commercio di Genova. Questi temi si riflettono nel programma di Slow Fish che offre un´esperienza multisensoriale in cui l´assaggio si completa con il piacere della cultura legata al cibo. Dai Laboratori del Gusto alle attività per i più piccoli dello spazio Slow Food Educazione, dal Mercato di Slow Fish dove acquistare il prodotto fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati agli approfondimenti dei Laboratori dell´acqua. E poi, cosa c´è di meglio di una sosta in Enoteca con un buon bicchiere di vino e uno sfizioso manicaretto? O dell´ormai classico abbinamento tra un bel boccale nella Piazza delle Birre e un originale street food nelle Cucine di Strada…