«C’è un gran dibattere a livello europeo sui nuovi Ogm. È essenziale che gli italiani, così come i cittadini degli altri Paesi europei, capiscano cosa c’è davvero in gioco: il rischio è che l’etichettatura dei nuovi Ogm non sia più obbligatoria. Un passo che sarebbe anti democratico e in piena contraddizione con gli impegni di trasparenza presi dall’Unione europea affinché i cittadini possano compiere le proprie scelte alimentari consapevolmente.
Chiediamo quindi che vengano applicate le regole in vigore per garantire la tracciabilità, i test sulla sicurezza e una vera libertà di scelta per i consumatori e per gli agricoltori. Deregolamentare i nuovi Ogm significa limitare inequivocabilmente la possibilità di scegliere cibo e colture libere da Ogm. E invaliderebbe miseramente ma concretamente la conversione verso un’agricoltura davvero ecologica. Ci rivolgiamo quindi ai nostri ministri e ai deputati europei affinché ascoltino e rispondano alle fondate istanze dei cittadini!» sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
OGM, la petizione di Slow Food
È questo il senso della petizione lanciata oggi da Slow Food Italia e rivolta ai politici nazionali e ai membri del Parlamento europeo, chiamati a prendere posizione e ostacolare il piano della Commissione europea che ha manifestato l’intenzione di deregolamentare i nuovi Organismi geneticamente modificati (Ogm, conosciuti in Italia anche come Tecniche di evoluzione assistita, TEA).
Slow Food Italia, insieme a Slow Food Europe, Slow Food Deutschland e Slow Food Nederland, si unisce quindi alla campagna europea #IChooseGMOFree promossa da oltre 40 associazioni in tutta Europa.
Slow Food: fermiamo la deregolamentazione dei nuovi Ogm
Le lobby e le multinazionali agroalimentari hanno cercato per anni di convincere le istituzioni europee a escludere i nuovi Ogm dall’attuale regolamentazione europea sui semi transgenici di vecchia generazione. Lo scopo è rendere i nuovi Ogm non rintracciabili, non etichettati ed esenti dalla valutazione dei loro rischi. In altre parole, agricoltori, produttori, dettaglianti e consumatori non sarebbero più in grado di rifiutare i prodotti Gm e optare per scelte libere da Ogm.
La Commissione europea rischia di commettere un grave errore con il risultato di agevolare lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi Ogm da parte dell’industria agro-biotecnologica. Nel 2020 la Commissione ha pubblicato uno studio che mostra il chiaro desiderio di deregolamentare i nuovi Ogm e diversi Paesi europei sembrano essere a favore di questa proposta.
Proposta alla Commissione europea
Poiché la Commissione europea prevede di presentare una proposta per regolamentare i nuovi Ogm nei prossimi mesi, chiediamo a ogni cittadino dell’Ue di firmare la nostra petizione per sollecitare i decisori politici europei e nazionali a prendere una posizione contro qualsiasi tentativo di modificare la legislazione Ue esistente. Gli Stati membri e il Parlamento europeo avranno infatti il potere di adottare o respingere la proposta di una nuova legislazione da parte della Commissione.
Si tratta di un’importante opportunità per i cittadini europei di far ascoltare la propria voce su un argomento che avrà un impatto diretto sulla loro vita quotidiana. Dobbiamo mobilitarci contro il progetto dell’industria agroalimentare di sbarazzarsi delle regole di etichettatura e di avere minori controlli di sicurezza. Mantenere queste regolamentazioni significa permettere ai consumatori di informarsi e di prendere decisioni consapevoli sul cibo che mangiano, e dare la possibilità ad agricoltori, allevatori e aziende di trasformazione alimentare di indicare se un prodotto è un Ogm o contiene ingredienti Gm.