Debutta on line Costa d’Amalfi, l’itinerario ideato da Slow Food e promosso dal Distretto Turistico Costa d’Amalfi. Una serie di tappe che attraversano tutta la costa: da Positano ad Amalfi, da Ravello a Tramonti, da Maiori a Cetara, fino a Vietri sul Mare.
Costa d’Amalfi si inserisce all’interno di una progettazione più ampia, in cui gli attori del territorio sono selezionati secondo le linee guida di Slow Food Travel, per assicurare un’esperienza di viaggio buona, pulita e giusta. Nell’ambito del progetto Slow Food in Azione: le comunità protagoniste del cambiamento*, oltre a quello campano, sono già stati lanciati Valdarno di Sopra in Toscana, Transameria in Umbria e Gran Sasso in Abruzzo. In questi giorni saranno pubblicate le ultime due destinazioni che fanno parte del progetto Torre Guaceto e il Parco delle Dune Costiere in Puglia e Monti Lepini nel Lazio.
Gli itinerari Slow Food in Azione consentono di sperimentare un nuovo modello di viaggio, fatto di incontri e scambi con agricoltori, artigiani, ristoratori e albergatori, per conoscere attraverso esperienze turistiche di alta qualità il patrimonio gastronomico, culturale e sociale del nostro territorio.
Il lavoro di realizzazione degli itinerari ha permesso di costruire una rete di circa 200 stakeholder nei vari territori, soggetti che durante questo percorso si sono confrontati con le linee guida di Slow Food e che hanno avuto la possibilità di discutere insieme ai coordinatori dei progetti di quello che sarà il futuro del turismo post Covid-19. Un’occasione per imparare e confrontarsi per produttori, allevatori, ristoratori e bottegai è la tre giorni di formazione ospitata a Praiano e trasmessa online organizzata nell’ambito di Slow Food in Azione che si terrà dal 5 al 7 marzo. Guidato da formatori esperti in relazioni interpersonali, gestione della comunità e marketing delle destinazioni, si tratta di un vero e proprio corso per capire il mercato del turismo e le potenzialità del progetto.
Domenica 7 i lavori saranno aperti a tutti gli interessati con l’evento Lentamente viaggiare: la rete di Slow Food, trasmesso sulla piattaforma di Terra Madre Salone del Gusto a partire dalle 10.
L’itinerario Costa d’Amalfi va oltre alle spiagge e ai borghi affacciati sul mare cristallino. Esiste infatti un’altra Costiera, fatta di comunità e piccole produzioni artigiane che testimoniano un patrimonio culinario ricchissimo e che ogni giorno difendono questo paradiso fragile dall’abbandono, valorizzandone la sua vera unicità. Gli itinerari accompagnano i viaggiatori interessati a esplorare le aree meno frequentate e conosciute della Costa d’Amalfi, mostrando loro la parte più autentica e genuina attraverso una serie di esperienze per entrare in contatto con realtà gastronomiche e creative che racchiudono l’essenza di questo meraviglioso territorio. L’invito è quello di immergersi in ecosistemi diversi che vanno dalle scogliere ad alture che superano i mille metri di quota, dai terrazzamenti eroici della media-alta costa fino ai valloni più profondi, che si alternano a promontori a strapiombo sul mare. Una terra, quella della Costa d’Amalfi, la cui bellezza viene riflessa negli occhi di chi la vive.
I percorsi diventano un’opportunità per toccare con mano e sentire il profumo degli agrumi che crescono su giardini verticali, che dal Medioevo hanno un ruolo centrale nell’agricoltura e nella cucina del luogo. Visitare le distese di limoneti da dove nasce lo sfusato di Amalfi che si distingue per l’elevata concentrazione di sostanze aromatiche, fra cui oli essenziali e terpeni, in alcuni casi in quantità doppia rispetto alle varietà più comuni, e che per questo garantisce risultati straordinari se usato nella preparazione del limoncello. Bussare nel laboratorio-boutique di Valentino Esposito a Positano dove vengono elaborate marmellate e confetture preparate esclusivamente con ingredienti locali. Farsi incantare da vigneti secolari che animano il paesaggio del borgo di Tramonti, da cui nasce il Tintore, l’uva autoctona della zona.
E poi ancora, fare capolino a Cetara, il piccolo villaggio di pescatori, noto per l’inconfondibile colatura tradizionale di alici (Presidio Slow Food). Entrare da Nettuno, azienda che dagli anni ‘50 lavora artigianalmente il pescato locale, per vedere insieme al proprietario Giulio Giordano, come si ottiene il prezioso liquido ambrato che percola dalle botti in cui sono conservate e maturate le alici pescate nel Golfo di Salerno.
Gustare alcune specialità del luogo in ristoranti che hanno segnato la storia della tradizione e dell’innovazione culinaria della Costa d’Amalfi, fra cui M’ama a Praiano e la celebre Hostaria di Bacco a Furore, che ospitò personaggi storici della politica e della cultura italiana, fra cui Roberto Rossellini e Anna Magnani.
Gli itinerari sono stati costruiti anche per permettere all’ospite di osservare da vicino le maestrie artigianali che hanno segnato la creatività della zona, fra cui il Museo della carta di Amalfi.
L’itinerario è disponibile a questo indirizzo ed è possibile contattare ogni singola struttura autonomamente. Oppure, è possibile farsi consigliare nella costruzione di un percorso personalizzato. Grazie alla collaborazione fra le comunità locali in Costa d’Amalfi si è sviluppato un ampio network di guide e appassionati, capaci di raccontare questa terra, la sua storia, e le sfide che affronta, attraverso un’offerta gastronomica di turismo esperienziale di altissimo livello, che unisce il piacere alla responsabilità.