Sky e The New Pope di Paolo Sorrentino. Un duo vincente che ha segnato con un successo senza precedenti la prima puntata della nuova serie firmata dall’acclamato regista italiano. Un cast stellare, una regia d’autore e una produzione hollywoodiana sono la base per una serie che si preannuncia indimenticabile.
The New Pope, la prima puntata su Sky
Il debutto tanto atteso è finalmente giunto ed è arrivato nel migliore dei modi. La nuova serie Sky “The New Pope” è arrivata sugli schermi di Sky Atlantic e Now TV nella serata di venerdì 10 Gennaio e si è dimostrata (a livello di ascolti) alla pari del suo predecessore ovvero The Young Pope.
La serie ha registrato una media pari a mezzo milione di spettatori quindi sullo stesso livello della serie precedente ma comunque sotto agli ascolti di un’altra serie Cult della famiglia “Sky Original” ovvero Gomorra – La Serie. Bisogna comunque dire che le fascia di pubblico a cui fanno riferimento le due serie sono estremamente diverse.
The New Pope andrà in onda per i prossimi 9 venerdì su Sky Atlantic a partire dalle ore 21:15 ma anche in streaming su Now TV.
Un successo di critica
Oltre alla prova degli ascolti, la nuova serie del regista Paolo Sorrentino è passato con successo sotto la difficile prova della critica nazionale ed internazionale.
Negli Stati Uniti sono state tante le recensioni positive sul primo episodio di The New Pope. C’è chi ha definito la puntata “audace, scandaloso, seducente e visivamente lussurioso”. Oltre alla puntata in sé e per sé, ottime parole sono state spese anche per i due interpreti principali della serie ovvero Jude Law e la new entry John Malkovich definiti “geniali” nella loro interpretazione.
La stampa italiana del settore, invece, si concentra di più sui nostri connazionali: Paolo Sorrentino ma soprattutto Silvio Orlando. Nei panni del Cardinal Voiello, l’attore napoletano, è definito il vero tessitore di trame all’interno della serie ed il suo personaggio è uno dei più amati di tutta la produzione.
A Paolo Sorrentino vanno i forti meriti di aver dato continuità ad un progetto ambizioso che tanto bene aveva fatto nella prima stagione con The Young Pope. Una regia pulita che porta lo spettatore all’interno del mondo “papale” dove la storia è ambientata.