Dall’inizio dell’anno a fine settembre l’ONU ha verificato in Siria ben 1.792 gravi violazioni contro i bambini: nell’elenco compaiono uccisioni, ferimenti, reclutamenti o rapimenti di minorenni, e attacchi contro scuole e strutture sanitarie.
La principale categoria di queste violazioni è rappresentata da omicidi, ferimenti e mutilazioni: ben 657 i bambini e ragazzi uccisi e 324 quelli feriti nei primi 9 mesi del 2019.
I dati mostrano che il livello di rischio bellico per i bambini siriani non è calato rispetto al 2018, quando nel corso dell’anno furono 1.106 i minorenni vittime delle ostilità – il numero più alto in 8 anni di conflitto.
Queste cifre riguardano esclusivamente gli episodi verificati dalle Nazioni Unite: i numeri reali potrebbero essere molto più alti.
La situazione nella Siria nord-orientale
Nel nord-est della Siria, a ridosso del confine con la Turchia, circa 74.000 civili (fra cui 31.000 bambini) sono sfollati a seguito dell’offensiva contro le milizie curde lanciata a ottobre dall’esercito turco. Oltre 15.000 abitanti sono fuggiti nel vicino Iraq.
Combattimenti e attentati si susseguono senza soluzione di continuità: dall’inizio della crisi si contano 10 morti e 22 feriti tra i bambini. Mercoledì 20 novembre – mentre il mondo celebrava la Giornata Mondiale dell’Infanzia – altri 3 bambini sono stati feriti nel bombardamento di una scuola a Tell Abiad in cui avevano trovato rifugio 12 famiglie sfollate.
Le ostilità hanno provocato danni e interruzione di servizi contro infrastrutture essenziali come scuole, ospedali o stazioni idriche.
La recente ondata di sfollati si è aggiunta a una situazione drammatica, con 91.000 civili – per il 90% donne e bambini – che già prima della crisi risiedevano in strutture di accoglienza.
Nel nord-est della Siria vivono bambini tra i più vulnerabili nel paese. Nei governatorati di Der-ez-Zor e Al-Hasakeh un bambino su 5 soffre di ritardi nella crescita, rispetto a una media nazionale di 1 su 8.
In questa regione sono 1,6 milioni gli abitanti con urgente bisogno di assistenza per acqua e igiene, e più della metà dei bambini non vanno la scuola.
Un aspetto particolare di questa crisi riguarda i bambini di origine straniera [molti dei quali figli di miliziani dell’ISIS, che per anni ha dominato la regione]: ben 28.000 bambini di 60 diverse nazionalità (20.000 dei quali con genitori iracheni) sono bloccati in quest’area, per lo più in campi profughi
A quanto è noto, sono 250 i minorenni detenuti (i più piccoli hanno appena 9 anni), ma il numero reale potrebbe essere decisamente più alto.
Questi bambini e decine di migliaia di bambini siriani stanno lottando per sopravvivere nonostante le terribili condizioni nei campi e nei centri di detenzione nell’area.
Tutti sono estremamente vulnerabili e hanno bisogno di protezione da ulteriori pericoli e supporto psicosociale.
La Siria Nordoccidentale
A Idlib e in Siria nordoccidentale, le crescenti violenze hanno causato elevati incidenti che hanno coinvolto civili. 19 bambini sarebbero stati uccisi negli ultimi 17 giorni – e questo dato non include i bombardamenti di ieri vicino al campo per sfollati interni sul confine turco che hanno causato danni ad una vicina clinica ostetrica.
Secondo le Nazioni Unite all’inizio di novembre, alcuni attacchi hanno danneggiato 4 diverse strutture sanitarie, compreso un ospedale per donne e bambini e un ospedale chirurgico nella zona rurale meridionale di Idlib. Entrambi adesso sono fuori servizio.
L’accesso alle strutture sanitarie per 185.0000 persone – di cui almeno 37.000 bambini – ha avuto gravi ripercussioni a causa degli attacchi. Questi ospedali erano gli ultimi centri sanitari per il parto in servizio utili per il sotto distretto di Ariha e Kafr Nabel.
Siria: gli insediamenti di Rukban
Al 18 novembre, circa 12.000 persone erano rimaste in insediamenti informali a Rukban sul confine con la Giordania – la metà di questi sono bambini. La situazione umanitaria è critica, cibo, servizi sanitari e acqua pulita sono estremamente scarsi.
L’accesso umanitario è molto ristretto. Da novembre 2018, l’assistenza umanitaria a Rukban è stata fornita attraverso 3 convogli interagenzie.
I convogli più recenti hanno distribuito cibo e aiuti nutrizionali sufficienti per almeno 3.000 famiglie per un mese.
Con l’arrivo dell’inverno è fondamentale che le parti in conflitto facilitino l’accesso umanitario per raggiungere i bambini che hanno bisogno di aiuto ovunque essi siano nel paese e a prescindere da chi controlli l’area in cui vivono.
L’UNICEF fino ad oggi in Siria ha:
- Raggiunto oltre 2 milioni di persone con aiuti idrici e 1 milione di persone con interventi di emergenza per l’acqua e i servizi igienico sanitari (che comprendono kit igienici per le famiglie, sapone e pastiglie per potabilizzare l’acqua)
- Oltre 1,2 milioni di bambini e membri di comunità sono stati formati sui rischi delle mine antiuomo e 11.751 bambini hanno ricevuto assistenza specializzata.
- Oltre 7.400 bambini con disabilità hanno usufruito di servizi di gestione dei casi e assistenza in denaro. Per l’inverno 2019 – 2020 l’UNICEF fornirà kit di abiti invernali a 356.000 bambini.
- L’UNICEF ha raggiunto 1,3 milioni di bambini con istruzione formale e 221.000 bambini con istruzione informale.
Mancano solo 6 settimane alla fine dell’anno, le operazioni di emergenza dell’UNICEF in Siria sono state finanziate per il 60%. Dei 295 milioni di dollari richiesti nel 2019, ne sono stati ricevuti 180 milioni