Il Consiglio Europeo ha prorogato fino al 1º giugno 2018 le misure restrittive dell’UE nei confronti del regime siriano. Tale decisione è in linea con la strategia dell’UE relativa alla Siria, in base alla quale l’UE manterrà le misure restrittive adottate nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori finché continuerà la repressione contro i civili.
Al tempo stesso il Consiglio ha aggiunto all’elenco delle persone ed entità oggetto delle misure restrittive tre ministri del governo siriano e ha aggiornato le informazioni relative a talune persone ed entità inserite nell’elenco. Questo contiene al momento 240 persone e 67 entità colpite da divieto di viaggio e congelamento dei beni a causa della violenta repressione contro la popolazione civile in Siria.
Le sanzioni attualmente in vigore nei confronti della Siria includono un embargo sul petrolio, restrizioni su alcuni investimenti, il congelamento dei beni della banca centrale siriana nell’UE e restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online.
L’UE resta impegnata a trovare una soluzione politica duratura al conflitto in Siria all’interno del quadro convenuto nell’ambito delle Nazioni Unite. Come indicato nella strategia dell’UE relativa alla Siria adottata nell’aprile 2017, l’UE ritiene che non vi possa essere una soluzione militare al conflitto e sostiene con vigore l’attività dell’inviato speciale dell’ONU e i colloqui di Ginevra tra le parti siriane.
In quanto donatore leader nella risposta internazionale alla crisi siriana con oltre 9,4 miliardi di EUR destinati, collettivamente dall’UE e dagli Stati membri, all’assistenza umanitaria e allo sviluppo dall’inizio del conflitto, l’UE continua a sostenere la fornitura di aiuti umanitari a tutti i siriani, compresi quelli che si trovano in stato di assedio e in zone di difficile accesso.
L’UE sarà pronta a contribuire alla ricostruzione della Siria soltanto in seguito all’avvio deciso di una transizione politica globale, autentica e inclusiva negoziata dalle parti siriane in conflitto sulla base della risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza dell’ONU e del comunicato di Ginevra del 2012.