Il Consiglio Europeo ha deciso di imporre misure restrittive mirate nei confronti di ministri della Siria di recente nomina.
Con la decisione odierna sale a 280 il numero di persone, soggette a divieto di viaggio e a congelamento dei beni. Figurano nell’elenco anche 70 entità che, a tale titolo, sono soggette al congelamento dei beni.
Le sanzioni attualmente in vigore nei confronti della Siria sono state introdotte nel 2011 in risposta alla violenta repressione della popolazione civile siriana e sono dirette anche a società e a noti imprenditori che traggono vantaggio dai loro legami con il regime e dall’economia di guerra. Le misure restrittive includono anche un embargo sul petrolio, restrizioni su alcuni investimenti, il congelamento dei beni della banca centrale siriana che sono detenuti nell’UE, restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna, nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online.
Il Consiglio mantiene sotto costante controllo gli sviluppi del conflitto siriano. La decisione di prorogare le sanzioni spetta al Consiglio su base annuale.
L’UE mantiene l’impegno a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria, conformemente alla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e al comunicato di Ginevra del 2012.