Se non sarà consentito l’accesso immediato alla città assediata di Madaya per portare cibo, medicine e carburante e altri aiuti, nei prossimi giorni e settimane moriranno moltissimi bambini. Questo il drammatico appello lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti.
Senza elettricità e carburante per i generatori, le persone stanno lottano per sopravvivere alle rigide temperature invernali che in questo periodo sono sotto lo zero. I bambini piccoli e i neonati sono particolarmente vulnerabili in queste condizioni, soprattutto quando sono malnutriti. Secondo gli operatori umanitari sul territorio, infatti, già nel solo mese di dicembre hanno perso la vita almeno 31 persone, tra cui tre bambini al di sotto di un anno, per cause legate proprio alla malnutrizione. Tre donne in gravidanza, inoltre, avrebbero perso il bambino che portavano in grembo a causa della loro grave malnutrizione. Gli operatori sanitari segnalano anche un aumento dei casi di malattie della pelle e di epatite A.
La grave mancanza di generi alimentari ha spinto il prezzo di alimenti essenziali come riso, zucchero e grano bulgur a livelli astronomici. Ieri il prezzo del bulgur ha raggiunto i 280 dollari al Kg, secondo le notizie riportate dalle organizzazioni partner di Save the Children a Madaya.
‘Il cibo è usato come arma da guerra in molte assediate e i bambini stanno pagando il prezzo più alto. È spaventoso vedere soffrire i civili in questo modo. Gli operatori umanitari locali in città stanno cercando disperatamente di portare soccorso, ma ci sono poche scorte di cibo e di forniture mediche. Se gli aiuti non raggiungeranno le città il prima possibile, sappiamo che molti bambini moriranno’, afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.
Sono migliaia le persone che vivono sotto assedio da luglio nella città di Madaya. È stato dato accesso alla città ad un solo convoglio di cibo e da metà ottobre la città è senza cibo, medicine e combustibile. Già allora i medici locali avevano riferito di più di 1.000 casi di malnutrizione tra bambini al di sotto dell’anno di età, ma è probabile che questa cifra sia significativamente aumentata a causa dell’intensificazione dell’assedio. Le famiglie stanno razionando il limitato cibo a disposizione – molti si assicurano solo 500-800 calorie al giorno – a volte solo un quarto della dose giornaliera minima consigliata. In questo momento i mercati sono vuoti. Alla gente viene impedito di muoversi dentro o fuori da Madaya e i residenti riferiscono che posti di blocco, mine e cecchini circondano tutta la città. Alcune persone sono così disperate da essere costrette a mangiare carne di cane o di gatto o le foglie dagli alberi.
Save the Children chiede la fine immediata del blocco di Madaya e delle altre zone assediate in tutta la Siria, in modo che cibo, medicine, combustibile e altri aiuti possano arrivare alla popolazione. Chiede inoltre che venga assicurata a tutti i civili siriani la libertà di movimento e il libero accesso all’assistenza umanitaria della quale hanno bisogno.