Come città brulicanti di persone in continuo movimento. In un certo senso si può pensare in questo modo alle galassie, domicili cosmici di miliardi e miliardi di stelle orbitanti attorno a un comune centro di massa, che nel corso degli anni nascono, si evolvono, muoiono.
Oggetti dalle dimensioni vastissime, le galassie sono legate dalla reciproca forza di gravità delle loro ‘inquiline’ stellari, a loro volta circondate da una fitta ragnatela di gas.
Ma come si svolge la ‘vita’ di una galassia? E come evolvono nel tempo queste immense ‘città’ del cielo?
Hanno provato a rispondere due astronomi dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço, in Portogallo, che hanno sviluppato un nuovo strumento per simulare l’evoluzione delle galassie.
Presentato in anteprima all’Institute of Astronomy dell’Università di Vienna, questo simulatore galattico si chiama RemoveYounge, come suggerisce il nome, si basa sulla ‘rimozione’ delle stelle più giovani nelle immagini delle galassie, la cui forte luminosità spesso impedisce di ottenere un quadro completo.
I primi risultati, pubblicati su Astronomy & Astrophysics, mostrano che questo nuovo metodo ha permesso agli scienziati di eliminare numericamente le popolazioni stellari al di sotto di una certa età, costruendo così un modello realistico della distribuzione e della luminosità degli altri gruppi di stelle che abitano una galassia.
Infatti spesso le stelle più vecchie e dalla luminosità più debole vengono ‘abbagliate’ dalla luce delle stelle in formazione, e questo può incidere pesantemente sulla rappresentazione dell’intero ambiente galattico.
“Il nostro sistema invece ci permette di individuare le popolazioni di stelle più anziane – spiega Jean Michel Gomes, uno degli autori dello studio – e mettere così a fuoco le galassie prima nascoste dalle stelle più luminose e più massicce. RemoveYoung può diventare uno strumento importante per l’astronomia extragalattica.”