Le proteine sono molecole essenziali per la vita dell’essere umano. Gli studiosi della Fondazione Mach e di COSBI sono riusciti a sviluppare un metodo per calcolare quali e quanti complessi proteici si trovano all’interno di ogni singola cellula. Questo nuovo metodo informatico, in futuro, potrà essere applicato anche per studiare l’insorgere e lo sviluppo delle patologie, così da attaccarle in maniera specifica. La ricerca è stata appena pubblicata sulla prestigiosa rivista PLOS Computational Biology.
Interagendo tra loro, le proteine svolgono la maggior parte delle funzioni di una cellula. Per capire il funzionamento di molti processi biologici, comprese le malattie, è quindi fondamentale conoscere il numero e la tipologia dei complessi formati da queste molecole. A causa della dimensione del proteoma, ovvero dell’insieme delle proteine in una cellula, finora non era stato però possibile realizzare una simulazione efficace.
Il linguaggio specifico ‘SiComPre’, sviluppato da COSBI e disponibile sul sito web del Centro di ricerca, riesce a simulare dinamicamente e in maniera accurata la formazione di essi all’interno delle cellule umane. Il lavoro dal titolo ‘Qualitative e quantitative protein complex prediction through proteome-wide simulations’ è stato pubblicato sulla rivista PLOS Computational Biology, il cui impact factor è 4,62. Questo studio, in futuro, potrà essere applicato per cogliere le differenze e i mutamenti tra i vari tipi di cellule.
A livello sperimentale, gli studiosi sono riusciti a ricostruire i cambiamenti tra cellule trattate con medicinali anti-tumorali e cellule non trattate. Conoscere le differenze, a livello di proteoma, tra un organismo sano e uno malato è un passo importante per identificare l’insorgere di patologie e attaccarle in maniera efficace.