Presi dalla quotidianità non ci rendiamo conto di quanto stia cambiando “socialmente” il nostro Paese. Sono solo le statistiche, i freddi numeri che ci mettono di fronte ai cambiamenti ma i nunemri ci dicono quello che è già accaduto e che viene registrato statisticamente, sarebbe il caso di cominciare a leggere quei numeri anche per capire dove stiamo andando.
Una di queste ricerche ha riguardato il comune di Milano e, secondo i dati diffusi dall’anagrafe, sui cognomi degli iscritti al comune lombardo risultano dati strabilianti.
I Rossi resistono in testa alla classifica dei cognomi più diffusi, in tutto sono 4.281. Ma il secondo posto spetta agli Hu (4.132). Poi i Colombo (3.586), i Ferrari (3.485), i Bianchi (2.688) e i Russo (2.380). Uniche differenze rispetto al 2013 riguardano i Villa (1.842) che passano dal settimo all’ottavo posto, scambiandosi con Chen (1.944), e i Barbieri che scendono in 19ma posizione (1.216), lasciando la 17esima ai Wang (1.234). Al decimo posto i Brambilla (1.491).
Sempre secondo i dati dell’anagrafe, in tutto a Milano ci sono 718.674 nuclei familiari. I single in città sono più del doppio delle coppie (379.035 i primi, 164.435 le seconde).
Cosa ci dicono questi dati? Cosa ci raccontano? Semplice, la società milanese (ma quella italiana in genere) è sempre più multirazziale e se il cognome HU ha quasi raggiunto la cima della classifica, scalzando prima i Colombo, poi i Ferrari, quindi i Bianchi e infine anche i Russo qualcosa significherà proprio in termini di presenze.
L’inversione è ormai solo questione di tempo, pochi altri anni, forse meno. Certamente se la tendenza si confermerà, con il benservito alla Lega che puntualmente soffia xenofobamente contro la presenza degli stranieri in Italia, il cognome più diffuso non sarà più quello canonico di una volta e invece di chiamare, a caso, l’ipotetico sig. Rossi di turno dovremo chiamare il signor Hu (che è anche più breve).