Le conclusioni sull’intenzione dell’UE di rafforzare il suo ruolo di fornitore globale di sicurezza marittima. L’UE dipende da oceani e mari sicuri, puliti e sicuri per tutti i tipi di attività. Ecco perché la sicurezza marittima è una chiara priorità per l’Unione europea e i suoi Stati membri.
Il Consiglio ha sottolineato che il cambiamento climatico e il degrado ambientale hanno implicazioni crescenti per la stabilità internazionale, compresa la sicurezza marittima e le infrastrutture marittime, e richiedono una risposta collettiva urgente. Sono necessarie ulteriori ricerche sull’impatto del cambiamento climatico sulla sicurezza marittima.
Di fronte alle tecnologie emergenti dirompenti, il Consiglio ha sottolineato la necessità di rafforzare la cibersicurezza in tutti i settori marittimi e di intensificare gli sforzi per aumentare la resilienza contro gli attacchi informatici. In tale senso, il Consiglio ha sottolineato che la sicurezza marittima dovrebbe essere affrontata nell’ambito della bussola strategica, contribuendo a sviluppare ulteriormente la cultura europea comune in materia di sicurezza e difesa.
Il Consiglio ha accolto con favore lo sviluppo dell’ambiente comune di condivisione delle informazioni (CISE) per la sorveglianza marittima, chiedendo alla Commissione di proseguire gli sforzi per sviluppare tale iniziativa in cooperazione con gli Stati membri e le pertinenti agenzie dell’UE.
Le conclusioni sottolineano che le munizioni scaricate in mare e gli ordigni inesplosi rappresentano un rischio elevato per l’ambiente, la salute umana e le attività economiche in mare e dovrebbero essere oggetto di ulteriore attenzione.
È stato sottolineato che la strategia dell’UE in materia di sicurezza marittima (EUMSS) e il suo piano d’azione riveduto contribuiscono direttamente all’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, del Green Deal europeo, della strategia globale dell’UE, dell’agenda dell’UE per la governance degli oceani e di altre politiche.
Il Consiglio ha sostenuto la rapida e completa attuazione del caso pilota del concetto di presenza marittima coordinata (CMP) nel Golfo di Guinea ed è altresì impegnato a rafforzare i partenariati con organizzazioni internazionali, quali le Nazioni Unite, la NATO e altri partner regionali, al fine di garantire un uso libero e pacifico del settore marittimo globale.
Le conclusioni del Consiglio su questo tema seguono il piano d’azione riveduto della strategia dell’Unione europea in materia di sicurezza marittima del 2018.