Meno reati al Sud mentre aumenta il rischio al Centro e al Nord. Quella che possiamo definire una vera e propria inversione di tendenza, è stata fotografata nel recente rapporto Istat “Reati contro la persona e contro la proprietà”, relativo al biennio 2015/2016.
I dati sulla sicurezza in Italia
In generale, il 10,2% dei cittadini italiani è stato vittima di un reato durante i 12 mesi precedenti all’indagine. I furti hanno colpito il 3,7% dei cittadini, mentre l’1,6% ha subito aggressioni e rapine e lo 0,9% delle minacce.
Per capire meglio i dati abbiamo chiesto al dottor Nunzio Recano, rinomato esperto del settore, e socio maggioritario di Civin (www.civin.it), istituto di vigilanza leader in Campania, e di Sogesi (www.sogesigroup.net) di fornirci un’analisi di questi dati.
“Rispetto alla precedente inchiesta (2008/2009), sono aumentati i reati informatici, i furti nelle abitazioni, gli ingressi abusivi e la sottrazione di biciclette (e delle sue parti); diminuiscono, invece, i furti di oggetti personali, automobili e ciclomotori e relativi componenti” ci dice Recano.
Nel periodo in oggetto, è inoltre aumentato il rischio di subire reati e violenze nelle regioni del Nord Est e del Centro; in particolare, l’Emilia Romagna detiene il record dei furti nelle abitazioni (il 2,9%), seguita da Toscana (2,6%) e dal Veneto (2,5%).
Il Sud lascia dunque il primato, sia per quel che riguarda i reati all’individuo che per quelli contro il patrimonio. Ad esempio, l’incisività dei reati violenti aumenta nel Lazio dall’1,5% al 3%, mentre in Campania diminuisce dal 2,1% allo 0,6%. In Campania diminuiscono anche i reati contro la proprietà individuale (dal 5,8% al 3,6%), come in Puglia (dal 3,4% all’1,5%) ed in Piemonte (dal 5,1% al 2,5%).
Ha subito reati contro la proprietà | Ha subito reati violenti | Almeno un reato contro l’individuo | |
Nord Ovest | 3,7% | 1,4% | 4,8% |
Nord Est | 4,8% | 1,8% | 6,2% |
Centro | 4,6% | 2,5% | 6,9% |
Sud | 2,7% | 1,1% | 3,7% |
Isole | 1,9% | 1,3% | 2,9% |
I dati sui reati: furti in abitazione e ingressi abusivi
Le famiglie che hanno subito furti nelle abitazioni sono aumentate dall’1,1% all’1,8%. Le statistiche riportano che, nel 26,9% dei casi, i ladri approfittano di porte e finestre lasciate aperte. E se il 36,4% delle aggressioni ed il 21,2% delle rapine sono commessi dopo le 21, la maggior parte dei furti in casa avviene di giorno: il 33% in mattinata fino ad orario post – pranzo, il 26,5% durante la notte ed il 22,6% nel tardo pomeriggio ed in prima serata.
“L’abilità, da parte di un ladro, di insinuarsi in tali strutture anche in orari diurni, risulta piuttosto preoccupante: è proprio in questi casi che affidarsi ad un istituto di vigilanza privata può fare la differenza, in modo da scoraggiare attivamente i malintenzionati, oltre ai servizi di portierato indicati per prevenire i furti che avvengono di giorno” spiega Recano.
Sicurezza in Italia: in crescita la domanda dei servizi di portierato
Secondo quanto riportato dall’Istat nel biennio 2015/2016 ben il 33% dei furti nelle abitazioni avviene di giorno: questo è un segnale piuttosto allarmante, che sta facendo alzare la richiesta di sorveglianti per mitigare tale tendenza. Un portiere rende un edificio più sicuro anche agli occhi degli ospiti: in questo modo, infatti, chiunque entrerà, sia in condomini che in attività pubbliche o aziendali, avrà una sensazione di sicurezza e serietà.
Per questo il portierato è un servizio richiesto sia nei condomini, che in negozi, musei, cliniche, centri commerciali ed altre strutture pubbliche. Un servizio che comprende la completa gestione dello stabile, dalla tutela dell’ambiente alla sorveglianza dei condomini e dei visitatori.
“Se il portierato a prima vista può sembrare una mansione facile o di poco conto, in realtà non è così: la maggiore complessità di tali strutture, la presenza sempre più massiccia di visitatori (che si tratti di musei o grandi condomini), l’aumento di episodi potenzialmente pericolosi hanno contribuito a rendere il portierato un servizio oggi sempre più complesso, e alla luce dei dati anche ormai indispensabile” conclude Nunzio Recano.