Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su una proposta di revisione della direttiva concernente la limitazione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’accordo dovrà essere confermato dagli ambasciatori dell’Unione europea (Coreper).
La nuova direttiva rivede il campo di applicazione della direttiva 2011/65 / UE (RoHS 2). Stabilisce modifiche tese a stabilire parità di trattamento dei prodotti oggetto della direttiva, si propone di escludere un particolare prodotto: organi a canne e, in particolare, affronta problemi derivanti dal gruppo di prodotti “applicazione aperto”.
“Abbiamo raggiunto un accordo con il Parlamento europeo per ridurre le sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Con questa nuova legislazione, stiamo migliorando la prevenzione e la gestione dei rifiuti e incoraggiare il riutilizzo e il riciclaggio di tali prodotti e materiali nell’UE. Il presidenza maltese è determinato a spostare l’UE in avanti verso un’economia più circolare“.
Lo scopo principale del testo modificato è quello di affrontare una serie di problemi che sono stati identificati nella valutazione effettuata dalla Commissione in relazione al campo di applicazione della direttiva. Specificamente, si garantirà la possibilità di operazioni di mercato secondario (es. rivendita, mercato dell’usato) per le apparecchiature elettriche ed elettroniche che sono stati recentemente interessato dalla norma 2 e l’uso di ricambi apparecchi se sono immessi sul mercato prima 22 luglio 2019.
Sia il Consiglio e il Parlamento europeo sono a favore dell’approccio seguito dalla Commissione di non ampliare la portata di tale revisione e lasciare, come previsto, la revisione generale della direttiva per il 2021.
Una volta che l’accordo è stato approvato dal Comitato dei Rappresentanti permanenti del Consiglio la nuova direttiva deve essere formalmente adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
L’atto legislativo entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.