Sono cominciate alle 8 di stamane le operazioni di scrutinio in Sicilia per le elezioni regionali. Lo spoglio è in corso nelle 5.307 sezioni delle nove province dell’isola dove si è votato ieri, dalle 8 alle 22. L’affluenza è stata del 47,4% pari a 2.203.885 elettori. Oltre la metà degli elettori ha dunque disertato le urne
Alle regionali del 2008 si erano recati ai seggi il 66,68% degli aventi diritto, ma in quel caso si votava domenica e lunedi per la concomitanza tra elezioni regionali e politiche. L’elezione è a turno unico senza ballottaggio: sarà eletto presidente della Regione il candidato che otterrà il maggior numero di preferenze insieme a 89 deputati regionali.
Il calo dell’affluenza alle urne per le regionali siciliane dal 66,68 del 2008 (3.049.266 elettori) al 47,4, meno 19,24%, ha riguardato tutte le province ma soprattutto i due capoluoghi principali: Palermo e Catania. A Palermo nel 2008 aveva votato il 69,11 % degli elettori mentre ieri il 46,31 % con un calo dell 22,8 %. A Catania alle scorse regionali aveva votato il 71,05% degli aventi diritto mentre ieri il 51,12% con un calo del 19.93%. Entrambe le città hanno superato la media regionale. Grosso calo di affluenza anche a Ragusa dove nel 2008 aveva votato il 70,29 % (la provincia con la percentuale più alta di votanti) e questa volta il 49,79 % con un calo del 20,5%. A Trapani l’affluenza nel 2008 era stata del 68,23 per cento e ieri del 47,55 con un calo del 20,68 %.
E’ calato il sipario sulle elezioni in Sicilia. In mattinata, dopo lo scrutinio, la scena si spostera’ a Palazzo dei Normanni che ospitera’ – nel piu’ antico parlamento d’Europa – i nuovi eletti: il presidente della Regione e 89 deputati. Alle ore 22, alla chiusura delle urne, nei 390 comuni siciliani l’affluenza e’ stata del 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. In calo rispetto al 2006, quando, come ieri, i seggi rimasero aperti solo di domenica, e voto’ il 59,16%. Nel 2008, a fine consultazioni, si reco’ alle urne il 66,68% degli elettori, ma si voto’ per due giorni, e anche per Camera e Senato. Alle ore 19, alla seconda rilevazione sull’affluenza dei votanti, si era recato alle urne il 37,66% degli aventi diritto, pari a 1.750.074 elettori. Alle 12 l’affluenza alle urne era stata dell’11,31%, pari a 525.588 elettori. Erano in tutto 4.426.754 gli aventi diritto al voto, la maggioranza donne: 2.284.380. Un diritto al quale non ha voluto rinunciare Marianna Ragonese, cento anni: ha votato nella prima sezione del comune di San Mauro Castelverde nel Palermitano, dove e’ nata. Urne chiuse invece a Ginostra nell’arcipelago delle Eolie dove per esprimere le loro preferenze i 50 isolani avrebbero dovuto recarsi a Stromboli, ma per il mare agitato l’aliscafo della compagnia delle Isole non ha effettuato il collegamento. Grande incognita nei risultati per il voto cosiddetto disgiunto: i cittadini hanno potuto scegliere tra un candidato governatore e una lista non ad esso collegata. Il seggio elettorale, a conclusione del voto ieri sera, e’ stato sigillato. L’elezione e’ a turno unico e quindi non e’ previsto alcun ballottaggio. Sara’ eletto presidente della Regione il candidato che totalizzera’ il maggior numero di preferenze. La legge di riforma costituzionale, che prevede l’abbassamento a 70 deputati, e’ in attesa della ‘seconda lettura’ alla Camera. A sala d’Ercole entreranno 80 deputati selezionati nelle liste provinciali, oltre al presidente della Regione, al candidato governatore arrivato secondo e agli 8 nomi presenti nel listino del vincitore. Sono dieci i candidati in corsa per la presidenza della Regione, 1.629 quelli inseriti nelle 19 liste collegate, tra cui 32 inquisiti con diversi guai giudiziari. Secondo i sondaggi la sfida per la vittoria sara’ fra tre competitor: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi), Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld) e Gianfranco Micciche’ (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps). Occhi puntati anche al risultato del Movimento 5 stelle che candida Giancarlo Cancelleri, sostenuto da Beppe Grillo che per diciotto giorni e’ stato in giro per la Sicilia riempiendo le piazze di migliaia di persone. Per la sinistra, in campo c’e’ Giovanna Marano, sostenuta da Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi, mentre Giacomo Di Leo e’ appoggiato dal partito comunista dei lavoratori. Gaspare Sturzo corre per la lista Italiani liberi e forti, Mariano Ferro per i ‘Forconi’, Cateno De Luca per la lista Rivoluzione Siciliana e Lucia Pinsone con Volontari per l’Italia. Tutti hanno detto di essere sereni in attesa dei risultati. Eppure chiunque vincera’ le elezioni probabilmente non avra’ la maggioranza in Assemblea. Il prossimo esecutivo dovra’ trovare in aula lo schieramento che lo sosterrà .
Il voto anticipato provocato dalle dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, imputato per concorso esterno ad associazione mafiosa – la prima udienza del processo con rito abbreviato davanti al gup di Catania comincera’ oggi – costituisce il giro di boa sulla scorsa legislatura durata quattro anni, trascorsi in una clima di perenne scontro politico, con partiti di maggioranza (Pdl e Pid) passati all’opposizione e partiti di minoranza (Pd) transitati in appoggio all’esecutivo. La Regione chiudera’ il 2012 con un debito di quasi 6 miliardi di euro, 100 mila precari e interi settori polveriera da riformare: dalle societa’ controllate ai rifiuti, dai forestali alla macchina burocratica. Nel 2008, con un’affluenza alle urne del 66,68 %, si aggiudicarono i seggi Popolo Delle Liberta’, Partito Democratico, Movimento per l’Autonomia, Unione di Centro, con il resto degli altri partiti che non riusci’ a superare lo sbarramento del 5%. Con il 65,35 % (1.862.959 voti) Lombardo si impose su Anna Finocchiaro che con la sua coalizione chiuse al 30,38 % (866.044 voti). Sonia Alfano candidata da una lista ‘Amici di Beppe Grillo ottenne il 2,43 % con 69.511 voti.