Poca neve sulle Alpi, assenza di piogge significative da tre mesi, aridità del terreno. E’ questa la fotografia scattata dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po sul corso d’acqua più lungo d’Italia. Una fotografia destinata a non migliorare, stando alle previsioni meteo, e che potrebbe mettere in ginocchio l’agricoltura e l’industria dell’intera area. Quello della siccità del fiume Po, infatti, è un problema che investe diversi settori, da quello agricolo a quello industriale ed energetico.
Il problema di siccità che colpisce il fiume Po
L’inverno appena terminato è stato tra i più siccitosi degli ultimi anni. Negli ultimi trenta giorni è caduta una quantità di pioggia di 100 millimetri inferiore alla media stagionale, vale a dire il 92% in meno. In realtà piogge significative mancano, sul distretto, da più di 100 giorni. Le stazioni di monitoraggio registrano un abbassamento dei livelli al di sotto della soglia d’emergenza, livelli che non si registravano dal 1972. Piacenza ha registrato un -70%, Cremona -62%, Boretto -61%, Borgoforte -56% e Pontelagoscuro -55%. Un calo medio del 5% in solo una settimana. Livelli ai minimi storici anche per gli affluenti del Po: Trebbia, Secchia, Reno, Dora Baltea, Adda e Ticino. Nella zona del Delta del Po si registra infine un avanzamento delle acque salmastre provenienti dal Mar Adriatico.
Irrigazione e centrali idroelettriche
Gli alti livelli di siccità del Po avranno molteplici conseguenze ambientali molto serie. Il fiume, che nasce sul Monviso, in Piemonte, e sfocia nel mare Adriatico, tra Veneto ed Emilia Romagna, con i suoi 652 chilometri attraversa ben 6 regioni e 13 province. Le sue acque sono utilizzate per l’irrigazione dei campi e per alimentare la centrale idroelettrica di Isola Serafini. I grandi laghi e gli invasi artificiali, che in genere sopperiscono alla mancanza d’acqua nel fiume, sono anche loro a secco a causa della scarsità di neve avuta nello scorso inverno quando le temperature sono state superiori di circa 2 gradi rispetto alle medie stagionali.
Primavera in pericolo
Cosa si prospetta per questa primavera? Prima di tutto si spera nelle piogge tipiche di questo periodo per sopperire, anche se in misura minima, alla siccità. Le precipitazioni dovrebbero attutire anche l’aridità del terreno che in queste condizioni rischia di essere il sostrato perfetto per gli incendi. Purtroppo le previsioni meteorologiche a breve termine danno ancora il persistere di condizioni di bel tempo. Il rischio è che non si possano avviare le operazioni di irrigazione delle campagne del distretto. Anche la centrale idroelettrica potrebbe andare in affanno in un momento delicato come questo dal punto di vista energetico. Lungo il percorso del Po si affacciano una serie di aziende agricole, allevamenti e industrie, che rappresentano il cuore della produzione italiana. Senza contare che al fiume si attinge anche per l’approvvigionamento di acqua potabile per 16 milioni di persone.