E’ arrivata la tanto sbandierata ‘spendig review’ dei tecnici governanti italiani. Una serie di tagli che ‘accettano’ un po’ qua un po’ la e che si abbattono soprattutto sulla già sgangherata sanità pubblica e l’amministrazione della giustizia. Il risultato? Non si può certo saperlo bene in anticipo ma le previsioni sono tutt’altro che rosee e, giusto per farsi un’idea, pubblichiamo l’elenco delle strutture sanitarie (ospedali) che saranno chiusi per effetto delle norme appena approvate. E i cittadini ? Per il governo sono una variabile insignificante del sistema
Scongiurata, per il momento la chiusura per i piccoli ospedali ma conferma del taglio di quasi 27 mila letti dei posti letto per portarli ad un rapporto del 3,7 per mille abitanti. La rete ospedaliera italiana sarà comunque soggetta ad una massiccia razionalizzaione della sua dotazione di posti letto. La spending review approvata ieri prevede infatti che entro l’anno le Regioni debbano adeguare la dotazione di posti letto nei loro ospedali a due nuovi parametri: 3,7 posti letto per mille (oggi l’indice è fissato al 4 per mille ma quello reale è del 4,2) e il tasso di ospedalizzazione (per i ricoveri ordinari e in day hospital) al 160 per mille, contro il 180 per mille attuale. Le Regioni avranno tempo fino a fine anno per dare corso a questi nuovi indici, riducendo la propria dotazione di letti in eccesso e provvedendo altresì a politiche di riduzione dei ricoveri. I tagli, inoltre, dovranno essere fatti chiudendo intere unità operative complesse e non a pioggia tra i vari reparti. Il taglio dei posti letto Regione per Regione, le nostre stime sui dati 2009. Nel dettaglio ecco ciò che potrebbe accadere nelle singole Regioni, confrontando la dotazione ospedaliera presente nel 2009, quando la dotazione media era appunto di circa 4,2 x mille abitanti, con quella che ne deriverebbe applicando a tutti il 3,7 x mille. Il taglio, come detto, dovrebbe essere di circa 26.700 posti letto, ovvero in media una riduzione del 10,6% rispetto al 2009. In testa alla classifica delle Regioni che dovranno tagliare più letti c’è il Molise, che rispetto al 2009 vedrà ridursi la dotazione del 33,2%. Insomma, un posto letto su tre sarà tagliato. Riduzione drastica anche nella Pa di Trento dove il calo sarà del 20,9%, mentre sul terzo gradino di questa speciale graduatoria troviamo poi il Lazio, che a fronte dei 26.473 posti del 2009 dovrà passare a 21.196. Più di 5.000 letti in meno, ovvero una riduzione del 19,9%. Tagli ingenti anche per l’Emilia Romagna (-3.500 letti per una riduzione del 17,8%), per la Sardegna (-16,8%) e per la Liguria (-16,1% rispetto al 2009). Ma in questo scenario di tagli ci sarà anche qualche regione che beneficerà invece di un aumento (seppur minimo) della dotazione di letti. Stiamo parlando della Campania vedrà il suo numero di posti letti crescere rispetto al 2009 del 3,3%. Stesso discorso varrà anche per l’Umbria, dove l’aumento della dotazione sarà del 3%. Lievissimo incremento (+0,7%) anche per la Basilicata. Secondo Giovanni D’Agata fondatore dello “Sportello dei Diritti” le stime indicano un taglio complessivo di 26.700 letti rispetto alla dotazione di letti del 2009, quando il rapporto posti letto abitante risultava essere di 4,2 per mille. La riduzione da operare è quindi di 0,5 punti ed equivarrebbe ad un taglio di 26.700 letti, con una nuova dotazione complessiva, in linea con il nuovo parametro del 3,7 per mille, di circa 224 mila posti letto negli ospedali pubblici e accreditati a fronte dei 251 mila presenti sempre nel 2009.