Il fascino del quiz stile “Chi vuol essere milionario” attrae persone di tutte le età , estrazione sociale e preparazione culturale, mettendole in competizione a colpi di risposte esatte. È l’ultima frontiera dell’intrattenimento nei locali italiani che si sta diffondendo anche nei migliori luoghi d’incontro della Campania
“Si, la vita è tutta un quiz, e noi giochiamo, e rigiochiamo, perché noi non ci arrendiamo, fino a quando non vinciamo”. Così cantava Renzo Arbore nel 1987-88 accompagnato dall’istrionico Nino Frassica e da tutto lo studio del programma Rai “Indietro Tutta”. Bene, considerando che il quiz in Italia è nato con la televisione e con Mike Bongiorno è perfettamente comprensibile la passione degli italiani per il quiz. Alcuni sociologi sostengono che questo genere televisivo abbia interpretato i mutamenti della società italiana nella sua completezza. Così è nata l’idea di esportare questa tipologia di intrattenimento nei bar, ristoranti, pub, pizzerie d’Italia. Anche la Campania ha subito il fascino di questa tipologia di gioco e così i migliori locali già da un bel po’ hanno cominciato a contattare agenzie specializzate per organizzare serate di questo tipo. Unico difetto: è presente il presentatore, ci manca una Edy Campagnoli alla “Lascia o Raddoppia”! Nonostante questa mancanza quasi necessaria per gli occhi dei maschietti (anche se potrete trovare anche presentatori di genere femminile) la gente “ha risposto e continua a rispondere” (sia alle domande che in termini di presenze) con molta partecipazione. Il desiderio di ognuno di sentirsi per una notte un concorrente televisivo non ha prezzo! Il funzionamento è elementare: quasi sempre lo strumento è costituito da una pulsantiera per ogni squadra che si costituisce collegata tramite tecnologia wireless ad una centralina che elabora i dati e le risposte. In questo modo a seconda che la risposta sia giusta o sbagliata e secondo i tempi impiegati nel rispondere si acquistano o si perdono punti. Con la somma di tutte le risposte viene compilata automaticamente dal programma una classifica prima parziale ed infine generale. Ovviamente guadagnerà più punti chi risponderà esattamente nel minor tempo possibile. L’attrattività è poi incrementata da domande speciali che con l’ausilio di video, musica ed una grafica accattivante, rendono il tutto più piacevole e coinvolgente. L’ultimo elemento, e forse il più eccitante, che spinge a giocare è l’aspettativa del premio: la possibilità di veder riconosciuta la propria preparazione, velocità e “fortuna” (quest’ultima non manca mai!) con numerosi premi che vanno da semplici gadgets, consumazioni e cene fino a computer, macchine fotografiche digitali e viaggi in Italia e all’estero. In questo modo si trovano a competere ciurme di operai che bevono litri di birra con impiegati di banca alle prese con il vino, studenti eccitati nel mettere alla prova la propria cultura frutto di anni di studio e veri e propri gruppi di giovani onnivori di libri e assetati di conoscenza, specchio del dantesco “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. In linea di massima si tratta dell’Italia che si evolve pur restando sempre la stessa: la nostra Nazione è nata con il quiz e con esso morirà . Da Duecento al Secondo degli anni cinquanta a il Pranzo è servito, passando per Lascia o Raddoppia, Il Musichiere, Campanile Sera fino agli ultimi Passaparola, Chi vuol essere Milionario, Quiz Show. Da Mike Buongiorno e Mario Riva, passando per Enzo Tortora, Pippo Baudo fino A Gerry Scotti, Amadeus e Carlo Conti. E allora puoi essere un cervellone onnisciente, un giovane scansafatiche, un lavoratore sfiduciato: il risultato non cambia. Con questi quiz in giro per i locali si gioca e si cerca di vincere il premio, magari brindando e sorridendo alla vita.
Fioravante Conte