Continuano le attività di controllo poste in essere dalla Polizia Municipale di Napoli per fermare l’uso degli shopper illegali. Dopo i sequestri dei giorni scorsi per un totale complessivo di 1.500.000 buste, gli investigatori hanno intercettato in un mini market di prodotti etnici 4000 shopper che pur avendo impresso tutti i marchi e le nomenclature di legge non erano a norma e, quindi, non biodegradabili ne compostabili.
Il mancato rispetto della normativa e la mancata eliminazione dal commercio degli shopper monouso in plastica ha notevoli ripercussioni da un punto di vista ambientale, economico e sociale:
– la continua commercializzazione di shopper che non rispettano la legge 28 del 2012, non ha consentito di realizzare l’obiettivo che la normativa europea, prontamente recepita dall’Italia, si prefiggeva: la diminuzione consistente di uno dei principali rifiuti da imballaggio che, fra l’altro, ha la caratteristica di essere facilmente dispersibile nell’ambiente persistendo in esso per decenni, con danni all’intero ecosistema;
– l’utilizzo delle buste di plastica non compostabili e biodegradabili, va ad incidere in modo negativo sui risultati della raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti cittadini;
– la permanenza sul mercato degli shopper illegali, provoca un grosso danno economico a tutte quelle aziende virtuose che hanno investito sulla produzione e distribuzione di imballaggi biodegradabili e che oggi si vedono sottratte consistenti fette di mercato proprio dalla commercializzazione indiscriminata degli imballaggi vietati.