Negli ultimi tempi sono aumentati i casi di “sextortion”, ovvero ricatti ed estorsioni con foto e video a sfondo sessuale con contenuto compromettente. Quello delle estorsioni via internet è un fenomeno in forte crescita in Italia, da nord a sud. Il 95% delle vittime è di sesso maschile e intorno ai 20 anni ma le età sono le più disparate mentre i ricattatori del sesso probabilmente agiscono da oltreoceano.
Nella maggior parte dei casi le vittime della tentata estorsione sono spesso, inizialmente, tutt’altro che vittime, quasi sempre uomini che si mettono davanti allo schermo del “personal computer” e, per stupidità o per cedimento alle pulsioni o perché convinti di poter sedurre chicchessia in connessione virtuale, accettano di seguire alcune istruzioni via Facebook da una donna che non conosce.
Dopo uno scambio di messaggi, via “network” sociali dalle più comuni “chatroom” ai portali dedicati agli incontri tra “single”, e via elencandosi, i loro contatti si spostano su Skype, dove la sconosciuta si espone davanti alla webcam, mostrando prima un seno e poi l’altro, poi via le mutandine, eccetera eccetera, prima di chiedere all’uomo di fare lo stesso e di procedere ad atti a sfondo sessuale, che lei registra e qui che scatta la trappola.
Queste immagini vengono poi usate per ricattare la vittima. “Ho registrato tutto quel che hai fatto, mandami soldi a questo indirizzo oppure divulgherò il materiale, ciao”. Ovvio che l’uomo, soprattutto se sposato o fidanzato, incomincerà a temere di trovarsi in un Dvd o pubblicato su qualche sito Internet. Insomma, l’unica regola valida è di interrompere immediatamente il contatto con eventuali ricattatori, di non procedere ad alcun trasferimento di denaro e di denunciare subito il tutto.