Gli ambasciatori dell’UE hanno approvato, a nome del Consiglio, un accordo con il Parlamento europeo su due proposte relative al settore bancario:
- un progetto di direttiva sulla classificazione dei titoli di debito non garantiti nelle procedure di insolvenza (gerarchia dei creditori bancari)
- un progetto di regolamento relativo a disposizioni transitorie per l’introduzione graduale dell’impatto regolamentare sui capitali del principio contabile internazionale IFRS 9
Il progetto di regolamento prevede anche un piano per l’eliminazione graduale delle disposizioni sul trattamento delle grandi esposizioni nei confronti del debito del settore pubblico denominato in valute non nazionali dell’UE.
“Per evitare una nuova crisi è essenziale ridurre i rischi all’interno dell’Unione bancaria. Si tratta di una condizione preliminare per la riforma della zona euro“, ha dichiarato Toomas Tõniste, ministro delle finanze dell’Estonia, che esercita attualmente la presidenza del Consiglio. “Le due proposte consentiranno agli operatori del mercato di ottenere certezza giuridica e permetteranno di allineare la nostra legislazione alle nuove norme prudenziali convenute a livello internazionale.”
L’accordo provvisorio con il Parlamento è stato raggiunto il 25 ottobre 2017. Il Parlamento dovrebbe ora approvare il regolamento in prima lettura. Il testo sarà successivamente trasmesso al Consiglio per adozione.
Gerarchia dei creditori nelle procedure di insolvenza
Tale precisazione è ora necessaria alla luce della norma sulla “capacità totale di assorbimento delle perdite” (TLAC) introdotta dal Consiglio per la stabilità finanziaria nel novembre 2015. La norma TLAC, che dovrà essere attuata dalle banche di importanza sistemica a livello globale nel 2019, richiede la detenzione di strumenti subordinati (“requisito di subordinazione”).
Il progetto di direttiva impone pertanto agli Stati membri di creare una nuova classe di debito di primo rango “non privilegiato”, in grado di soddisfare il requisito di subordinazione.
Si faciliterà così l’applicazione delle norme UE sul bail-in in situazioni transfrontaliere e si eviteranno distorsioni del mercato unico dell’UE. Alcuni Stati membri hanno modificato o sono in procinto di modificare la propria legislazione in materia di insolvenza. L’assenza di norme UE armonizzate crea incertezza sia per le banche sia per gli investitori.
Il progetto, che prevede la modifica dell’articolo 108 della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche, è stato considerato prioritario tra le altre proposte relative al settore bancario presentate dalla Commissione nel novembre 2016. L’obiettivo è garantire la certezza giuridica alle banche e agli investitori.
IFRS 9 e grandi esposizioni
Il regolamento servirà ad attenuare il potenziale impatto regolamentare negativo sui capitali delle banche a seguito dell’introduzione del principio internazionale d’informativa finanziaria (IFRS 9).
L’IFRS 9 è stato pubblicato dall’International Accounting Standards Board nel luglio 2014. Il regolamento 2016/2067 prevede che le banche dell’UE lo applichino nei propri bilanci per gli esercizi finanziari a partire dal 1º gennaio 2018 o successivamente.
L’IFRS 9 mira a migliorare gli accantonamenti per perdite degli strumenti finanziari affrontando problemi sorti nel corso della crisi finanziaria e risponde all’invito del G20 di elaborare un modello più lungimirante di rilevazione delle perdite attese su crediti sulle attività finanziarie.
L’uso dell’IFRS 9 da parte delle banche può tuttavia comportare un aumento improvviso degli accantonamenti per perdite attese su crediti e conseguentemente una diminuzione improvvisa dei loro coefficienti patrimoniali regolamentari. Occorre prevedere disposizioni transitorie applicabili a partire dal 1º gennaio 2018 che siano coerenti con l’uso del nuovo principio contabile. Si è pertanto deciso di separare e accelerare l’entrata in vigore di talune disposizioni contenute in una più ampia proposta della Commissione del novembre 2016 volta a modificare il regolamento n. 575/2013 sui requisiti patrimoniali delle banche.
Il progetto di regolamento che ne è derivato consentirà alle banche di aggiungere nuovamente al loro “capitale primario di classe 1” una parte degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti comecapitale supplementare nel corso di un periodo transitorio di cinque anni. L’importo aggiuntivo sarà progressivamente ridotto fino a zero nel corso del periodo transitorio.
Il progetto di regolamento prevede inoltre un periodo di tre anni per l’eliminazione graduale dell’esenzione dal limite delle grandi esposizioni per le esposizioni bancarie nei confronti del debito del settore pubblico denominato nella valuta di un altro Stato membro.
L’esenzione viene utilizzata dalle banche in vari Stati membri che non fanno parte dell’eurozona per le loroquote denominate in euro del debito pubblico di tali Stati membri. Se il regolamento n. 575/2013 non sarà modificato, l’esenzione cesserà di applicarsi dopo il 31 dicembre 2017. La riduzione graduale è intesa adattenuare l’impatto della cessazione dell’esenzione.