Settimana corta più pro che contro. Potremmo racchiudere in questa breve frase importanti cambiamenti avvenuti quest’anno nel mondo del lavoro. Tre grandi aziende, come Intesa Sanpaolo, Luxottica e Lamborghini, hanno, infatti, introdotto questo strumento parecchio utilizzato nel resto d’Europa dimostrandosi realtà al passo coi tempi. Sempre più italiani, infatti, desiderano lavorare meno (anche con un minor guadagno) pur di avere più tempo per sé.
L’accordo raggiunto in Intesa Sanpaolo, Luxottica…
La prima azienda italiana a introdurre la settimana corta in Italia, quest’anno, è stata Intesa Sanpaolo. L’accordo, in realtà, è molto più ampio abbracciando anche lo smart working. L’accordo sindacale firmato a maggio prevede una riduzione dell’orario di lavoro da 37,5 ore settimanali a 36, senza intaccare la retribuzione, in 40 filiali di grandi dimensioni. E’, inoltre, possibile usufruire di 120 giornate di smart working all’anno, numero che può arrivare anche a 140. L’indennità del buono pasto per i lavoratori in smart working è salito a 4,50 euro al giorno. Da novembre settimana corta anche per i lavoratori allo sportello.
Ai lavoratori di Intesa Sanpaolo è possibile anche usufruire di una certa flessibilità di orario in entrata e in uscita. Sia per i lavoratori in ufficio che per quelli in smart working è possibile far iniziare la giornata di lavoro nella fascia oraria tra le 7 e le 10 calcolando l’orario di uscita di conseguenza. I cambiamenti introdotti hanno avuto grande successo: il 60% dei lavoratori full time ha aderito alla settimana corta, mentre il 70% ha aderito al nuovo orario flessibile.
Il contratto integrativo per il triennio 2024-2026, adottato da EssilorLuxottica, riguarda, oltre che gli impiegati, anche gli operai. Chi lavora negli stabilimenti nei quali sarà avviata la sperimentazione e sceglierà di aderire alla settimana corta potrà contare sulla stessa retribuzione con 20 giornate lavorative in meno. La copertura retributiva per queste giornate sarà per la maggior parte a carico dell’azienda e sarà integrata grazie ai permessi individuali retribuiti.
… e Lamborghini
L’accordo raggiunto da Luxottica ha fatto da apripista nelle fabbriche ed è stato presto seguito da un altro importante accordo in Lamborghini. Secondo quanto stabilito, il personale di produzione e quello a essa collegato che lavora su due turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale potrà contare su una riduzione di lavoro pari a 22 giornate l’anno con l’alternarsi di una settimana da quattro giorni e una da cinque. Una settimana da 5 giorni e 2 da 4 sarà prevista per il personale di produzione e quello a essa collegato che lavora su tre turni (mattina, pomeriggio e notte). Ib questo caso la riduzione delle giornate lavorative sarà di 31 l’anno. Per gli operai non collegati alla produzione sono previsti 16 giorni di lavoro in meno mentre per gli impiegati son previsti 12 giorni in meno più altri 12 giorni di smart working al mese da poter utilizzare.
I dipendenti di Lamborghini riceveranno, inoltre, un aumento dello stipendio. Oltre allo stipendio previsto dal contratto, riceveranno in aggiunta un contributo di 16.000 euro l’anno (prima erano 13.500). In occasione del 60esimo anniversario dell’azienda, a novembre, i dipendenti hanno ricevuto un premio pari a 1.063,00 euro. Non finisce qui: il piano, infatti, prevede anche l’assunzione di altri 500 lavoratori. L’azienda ha inoltre ripristinato importanti misure di welfare come permessi retribuiti per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, per adozioni o affido di un bambino. Il contributo aziendale per il congedo parentale aumenterà del 10% arrivando così all’80% della retribuzione.
Settimana corta pro e contro
Cosa pensano gli italiani della settimana corta? Secondo un’indagine condotta il mese scorso da Assirm, l’associazione che riunisce le maggiori aziende italiane che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, per Confindustria Intellect, è molto ambita. Come abbiamo avuto già modo di notare, la pandemia ha cambiato profondamente il rapporto delle persone con il lavoro. Il 55% delle persone intervistate vede come molto importante l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Per il 58% dei giovani è molto importante lavorare in un contesto piacevole e stimolante. Importante, anche se non prioritaria, anche la retribuzione.
Le scelte operate dalle grandi aziende private, dunque, dimostrano che il mondo del lavoro sta iniziando a rispondere nuovamente alle esigenze dei lavoratori. Testimoniano, inoltre, la ricomparsa di una parola che da troppo tempo non si sentiva più: welfare.
In copertina foto di Andrew Martin da Pixabay