Il tema dei repentini cambiamenti climatici e della tutela dell’ambiente rispetto alle cattive abitudini dell’uomo, sempre più artefice della devastazione del suo stesso spazio vitale. Divertente, ma al tempo stesso riflessivo e profondo, lo spettacolo in programma al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino per sabato 23, alle ore 21.00, e domenica 24 marzo, alle 18.00. Sul palco Teresa Mannino con il suo “Sento la terra girare”, scritto con Giovanna Donini.
Uno show che parte da una premessa alquanto particolare, come spiega la stessa protagonista: “Vivo chiusa in un armadio – racconta illustrando la trama e lo schema della rappresentazione teatrale – per mesi, anni. Un giorno decido di uscire, apro le ante e un piccolo raggio di luce artificiale mi acceca, esco e provo ad aprire gli occhi, li apro e leggo che il principe Harry si sta sposando e che l’asse della terra si sta spostando. Mi butto stranamente sulla notizia meno glamour. Com’è possibile che l’asse terrestre stia variando? Finché sparisce la primavera, cambiano le stagioni, ma l’asse della Terra… Pare che, a causa dello scioglimento dei ghiacci, i Poli diventino più leggeri e l’asse si sposti. Come quando, al parco, il compagno strafottente che hai di fronte scende all’improvviso dal dondolo e ti fa cadere giù. Bastardo!”.
“Leggo – continua Mannino – che le cose stanno cambiando in modo radicale e velocissimo, gli animali si estinguono a un ritmo allarmante, come quando sono spariti i dinosauri 66 milioni di anni fa. Nel mare ci sono più bottiglie di plastica che pesci, sulle spiagge più tamarri che paguri. Leggo che non c’è più acqua da bere e aria da respirare. Cose di pazzi! Ma la prova che qualcosa di epocale sta accadendo arriva quando vedo la pubblicità del filo interdentale per cani. Segno certo che stiamo per estinguerci al ritmo di zumba! Ma si parla sempre d’altro, di posteggi per mamme etero, di tablet a scuola, di ascolti televisivi, di fake news, di bonus bebè. Fuori dall’armadio scopro che il mondo va a rotoli, rotoli di carta igienica. Allora, cerco delle strategie: non uso più rotoli, di nessun tipo, chiudo l’acqua mentre mi insapono, tengo spente le luci dell’albero di Natale, vendo la macchina e faccio l’orto sul balcone. Ma ciò non migliora la situazione del pianeta e in più mi sono complicata la vita. La strategia deve essere un’altra. Decido di richiudermi nell’armadio, ma l’armadio non è più lo stesso, dentro quell’armadio sento la Terra girare”.
Tutt’altro genere di intrattenimento, invece, quello previsto per martedì 26 marzo, quando i fortunati possessori di un biglietto potranno assistere al concerto di Luca Carboni. Il cantautore bolognese, infatti, sbarca al Massimo del capoluogo irpino con il suo Sputnik Tour, sold out ovunque nelle sue tante tappe già registrate. Un live sorprende con uno spettacolo colorato, dove luci e laser emergono da un maxischermo digitale. Le immagini raccontano e amplificano il lavoro musicale, fotografie della propria carriera si uniscono a quelle che hanno segnato la storia da sessanta anni fa ad oggi. Sul palco Carboni è con la sua band: Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Vincenzo Pastano alle chitarre, Fulvio Ferrari Biguzzi alle tastiere. Per quanto riguarda la scaletta, sicuramente non mancheranno Una grande festa, Io non voglio, Amore digitale, Due e alcuni dei vecchi successi come Mare Mare, Farfallina, Inno Nazionale e Silvia lo sai.